È probabile che i dati di questo tardo pomeriggio e anche quelli di lunedì, siano meno crudi. Che si ritocchi al ribasso il numero dei contagiati. Effetto di una diminuzione di controllo. Siamo giunti ai valori che si attestavano nel cupo periodo della primavera.

Il massimo registrato sei mesi fa, è stato di circa 6.100 contagiati. Va comunque considerato che allora si facevano un numero ridotto di tamponi.

Quello che conta è il valore di contagiosità. Se supera l’uno, è pericoloso; se oltrepassa l’uno virgola cinque, è allarme. Attualmente abbiamo superato l’uno.

Possiamo dire che la cospicua differenza tra i dati primaverili e questi d’inizio autunno, è data dal numero dei decessi: allora erano centinaia, raggiunsero anche la quota di ottocento al giorno; oggi, si attestano sui valori di qualche decina.

Questo ha un alto significato: le terapie sono di gran lunga migliorate, gli interventi son o più efficaci e non è da escludere che il virus abbia attenuato la sua aggressività.

Di fronte a tutto ciò, come già ho scritto una settimana fa, tutto passa dal comportamento di singoli soggetti e delle singole persone. Ormai sappiamo che un vaccino, potrà metterci al riparo, solo nel 2021. Per i prossimi cinque, sei mesi dobbiamo cavarcela con il RIGORE degli stili di ciascuno di noi. Nessuna trascuratezza. Liquidato ogni comportamento superficiale. Dobbiamo sempre fare attenzione. Ovunque ci si trovi. Persino in famiglia.

Dobbiamo fare in modo che non ci si trovi nella caustica situazione di dover chiudere tutto. L’economia subirebbe un colpo micidiale. Queste prossime settimane, riveleranno se, la maturità dimostrata in tempi passati, potrà ancor oggi reggere la nostra sorte.

Il compito non è quindi solo affidato alle autorità Statali, Regionali o Comunali ma è prima di tutto, un compito che dovremo sentire individualmente come compito etico.

Ciascuno quindi, faccia la sua parte. Ne va della nostra salute, ne va della nostra economia, ne va della nostra sicurezza sociale e della nostra serenità.