La notte dei lunghi coltelli, fu l’epurazione avvenuta per mano delle SS che ebbe luogo in Germania per ordine di Adolf Hitler nella notte fra il 30 giugno e il 1º luglio del 1934, coinvolgendo i vertici delle SA – le squadre d’assalto naziste – riuniti nella cittadina di Bad Wiessee, unitamente ad altri oppositori del regime, vecchi nemici o ex compagni politici di Hitler, e anche alcune persone estranee alla vita politica o militare tedesca.

Secondo i dati forniti il 13 luglio dallo stesso Cancelliere del Reich, furono assassinate 71 persone, ma il totale delle vittime fu stimato tra le 150 e 200; di 85 di esse si conosce il nome.

Le esecuzioni iniziate il 30 giugno proseguirono fino alle 04:00 del 2 luglio quando Hitler vi pose ufficialmente termine. I vertici delle SA erano stati decapitati, e insieme erano stati eliminati vecchi ufficiali da sempre ostili al regime nazista e oppositori della classe conservatrice. Lo stesso giorno i giornali pubblicarono i due telegrammi che il Presidente Hindenburg aveva spedito a Hitler e a Göring per ringraziarli dell’azione condotta.

Il giorno successivo, 3 luglio, il Governo licenziò una legge elaborata dal giurista Carl Schmitt consistente in un unico articolo che così recitava: “le misure prese il 30 giugno, il 1 e 2 luglio 1934 per reprimere gli attentati alla sicurezza del paese e gli atti di alto tradimento sono conformi al diritto in quanto misura di difesa dello Stato”. Questa legge di fatto autorizzava, senza possibilità di giudizio posteriore, qualunque azione che Hitler ritenesse necessaria a difesa dello Stato.

Il 13 luglio Hitler tenne un discorso alla Krolloper di Berlino (un teatro dell’opera) definendo i termini dell’epurazione e due giorni dopo ebbero luogo le grandi manovre dell’esercito, dove i militari confermarono la loro totale fedeltà al Cancelliere, salutandolo festosamente al suo passaggio durante la rivista.

Il 26 luglio le SA furono ufficialmente ricostituite con a capo Viktor Lutze e rese indipendenti dalle SS, e, quando il 2 agosto Hindenburg si spense, Hitler, come previsto, unì le funzioni di Cancelliere e di Presidente nella sua persona insieme al titolo di comandante delle forze armate del Reich. Gli ufficiali e i soldati gli prestarono giuramento ed il 19 agosto i tedeschi, con l’89,93% dei voti, approvarono l’avvento di Hitler alla presidenza della Germania. In seguito Hitler, durante la cerimonia di apertura del congresso del partito Nazista tenutasi alla Luitpoldhalle di Norimberga il 4 settembre, si autoproclamò Führer della Germania.