A 150 anni dalla nascita di Sturzo: apriamo una nuova strada per interpretare il ruolo dei cattolici nella città secolarizzata.

 

 

Per gentile concessione dell’autore, pubblichiamo gli ultimi paragrafi della conclusione del suo libro Libertà, Giustizia e Sviluppo. Sturzo, Rawls e Sen: un Dialogo Inaspettato (Solfanelli, 2021), che oggi pomeriggio, alle ore 17.30, con diretta sul canale YouTube de “Il Domani d’Italia”, sarà presentato a Roma presso il centro congressi “Gli Archi”, Largo S. Lucia Filippini 20. in onore del 150° anniversario della nascita del fondatore del PPI. Si segnala che subito dopo, alle 18.30, in suffragio di Luigi Sturzo Mons. Michele Pennisi celebrerà una messa nella Basilica di Sant’Agostino (Piazza Sant’Agostino).

 

Alfonso D’Amodio

 

Andando oltre la correlazione armonica tra Sturzo, Rawls e Sen, qui emersa, scopo principale di questo lavoro era rispondere alla sfida del pluralismo accettando seriamente e “dal di dentro” una dottrina comprensiva specifica la lezione di Sen e del Liberalismo politico così da scoprire se e quale posto potessero avere i cattolici in politica nel post-secolarismo. Ebbene, non mi sembra azzardato affermare, che non solo questo lavoro ha pienamente risposto all’obiettivo prefissatosi, ma lo ha superato.

 

Nella terza e ultima parte di questo elaborato ho dedicato alcuni capitoli a cercare di analizzare le ragioni dell’antidogmatismo politico e, concordandovi, ho deciso di analizzare gli snodi che hanno fatto arrivare “fuorilegge” il cattolicesimo ai pensatori contemporanei. Ebbene, un certo sviluppo moderno del pensiero cristiano ha frainteso la definizione tommasiana della legge naturale inserendovi quell’evidenza moderna che ha portato a un soggettivismo cognitivo che non solo ha frantumato quella pacifica e classica relazione con il reale insistendo solo sul momento cogitativo dell’atto cognitivo, ma ha aperto la via a quel relativismo di cui ancora oggi subiamo gli effetti.

 

Il tentativo di recuperare la corretta interpretazione dei testi di Tommaso non vuole rinnegare in nessun modo la fede cattolica e i suoi dogmi ma cerca di ritrovare quella giusta armonia tra fede e ragione che possa permettere alla dottrina comprensiva cattolica di dialogare proficuamente con il panorama politico contemporaneo.

 

Proprio sulla scia dell’esempio di Sturzo, ho tentato di rispondere politicamente ad un’esigenza politica, sempre nel rispetto e nella personale adesione alla fede cattolica, attraverso un’impostazione della politica laica fondata sulla persona e sulla sua dignità che potesse perseguire i sublimi valori di giustizia e solidarietà comuni a tutti gli uomini. La “persona”, in effetti, è l’unico vero elemento in comune che le diverse culture hanno e fondare la chiave valoriale su questa unità di misura, a sua volta metafisicamente fondata, potrebbe restituire una proficua politica personale, oggi resa anche possibile da Sen e dall’ausilio della IA. La via è aperta e il terreno di ricerca è fertile, spetta a noi ora, attraverso una nuova filosofia politica e alla sua formalizzazione seguendo di nuovo l’esempio di Sen, nonché ad una conseguente azione politica e comunicativa, formare, e quindi dotare, le persone delle capacità adeguate a coltivare questo fertile, quanto inesplorato, terreno.

 

Sembrerebbe allora, concludendo, che per i cattolici “ragionevoli”, cioè che acquisiscano la prospettiva di Sturzo e di Rawls, non solo ci sia ancora posto nel panorama politico contemporaneo, ma che ci debba essere. Spero, con questo mio lavoro, seppur non esaustivo, di aver dimostrato i proficui insegnamenti reciproci che ancora si possono instaurare tra una dottrina comprensiva, quale quella cattolica, e l’orizzonte plurale, liberale, democratico e costituzionale che caratterizza l’epoca post-secolare.

 

Ebbene, a conclusione di questo viaggio, inaspettatamente più proficuo di come inizialmente pensavo, mi piace pensare, che questo mio lavoro, attraverso i profondi e fecondi pensatori scelti, possa configurarsi come una possibile mia risposta a quell’«Appello ai Liberi e Forti», formulato esattamente cento anni fa da Sturzo, e che forse oggi potrebbe rinvigorirsi nella nuova formulazione nell’ambito del politico come: A tutte le Persone Libere e Ragionevoli!, a cui, umilmente e fiduciosamente, dedico questo mio lavoro.