Aldo Moro nel giorno di Via Fani. Il ricordo dello statista, democratico sincero e uomo di pace, oggi più attuale che mai.

 

Aldo Moro fu un uomo di pace che ha costruito reti e collaborazioni sia all’interno del suo paese, che in politica estera attraverso incontri internazionali pur ancora nella logica dei blocchi e delle divisioni ideologiche. Data questa presentazione, il ricordo dell’autore si sviluppa ampiamente in un testo che riportiamo in allegato (v. link in fondo).

 

Giulio Alfano

 

Di fronte alla situazione attuale nella quale emerge una carenza di proposta tanto in politica interna che estera, riproporre la visione strategica che Aldo Moro aveva, specialmente negli anni in cui restò a lungo ministro degli esteri — gli anni in cui maturarono, bisogna ricordarlo, gli “accordi di Helsinki” — può contribuire ad offrire una speranza in momenti non facili come quelli che viviamo.

 

Con la caduta del muro di Berlino, ormai oltre 30 anni fa, si sono evidenziate tre esigenze fondamentali, che la politica di mediazione morotea aveva anticipato, e cioè: la ricerca di un comune dialogo nel bacino del mediterraneo tra le religioni abramitiche; l’evoluzione da partiti confessionali o ideologici in partiti di programma o di progetto; ma soprattutto il superamento e direi la fine dello Stato nazione, nato dalla pace di Westfalia del 1648, con il conseguente superamento della logica dei confini. Credo particolarmente preziosa questa esigenza di oltrepassare  steccati e divisioni non in vista di un villaggio globale, ma in funzione di una società inclusiva, aperta alle sfide della modernità e tuttavia ancorata a valori etici che la convivenza democratica rende sempre più indispensabili.

 

Aldo Moro fu un uomo di pace che ha costruito reti e collaborazioni sia all’interno del suo paese, vivificando i temi della solidarietà e del primato della persona propri della Costituzione Italiana, che in politica estera attraverso incontri internazionali pur ancora nella logica dei blocchi e delle divisioni ideologiche. Il centro del suo messaggio, oggi attualissimo, ruota intorno al valore della carità nella vita della persona e della comunità sociale; e questo in relazione al fatto che per Moro l’uomo, se come parte della comunità è sottoposto ad essa per il raggiungimento del bene comune, in quanto persona costituisce il fine stesso della società di cui lo Stato è solo espressione apparente e non sostanziale. Tale peculiarità lo apre alla conoscenza e quindi al dialogo con le differenze che arricchiscono il principio di uguaglianza, rendendo l’uomo protagonista di quell’autentica democrazia partecipativa a cui ha sempre legato il suo apostolato politico, così da trasferire nella prassi la cultura della responsabilità e del diritto.

 

Per leggere il testo della riflessione del Prof. Giulio Alfano: 

Moro secondo Alfano