Nel capoluogo piemontese il centrosinistra ha sempre espresso il sindaco dal 1993, ad eccezione del 2016, quando il M5S, con la candidatura di Chiara Appendino, creò un cuneo tra destra e sinistra attraendo una ampia e variegata domanda di cambiamento. Questa seconda analisi segue la serie degli approfondimenti offerti dal Cattaneo in vista delle elezioni amministrative del 2021. Si tratta di analisi che ripercorrono la storia elettorale delle grandi città chiamate al voto in ottobre e l’evoluzione della loro “geografia politica” interna grazie ad un nuovo articolato set di dati recentemente creato dai ricercatori dell’Istituto.

(Istituto Cattaneo)

Le prossime elezioni amministrative rappresenteranno un appuntamento elettorale di grande importanza. Andranno al voto 1.339 comuni tra cui 21 capoluoghi di provincia. Ma soprattutto, saranno coinvolte cinque tra le più grandi città italiane (Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna) nelle quali risiede oltre il 10% della popolazione nazionale e su cui sarà focalizzata la gran parte dell’attenzione del dibattito pubblico. Sarà la prima occasione di confronto elettorale tra i partiti dopo la formazione del governo Draghi, una prova per la proto-alleanza Pd-M5S e per il centrodestra tornato unito.

In vista di queste elezioni l’Istituto Cattaneo ha messo a punto un nuovo dataset che, per ognuna delle città in questione, consente sia di interpretare gli orientamenti di voto in una prospettiva longitudinale (di lungo termine) sia di analizzare il modo in cui gli orientamenti di voto sono distribuiti all’interno del territorio comunale, nelle varie zone delle città, caratterizzate da diversi gradi di benessere dei residenti.

A questo fine, i dati di tutte le elezioni comunali, regionali, per la Camera dei deputati e per il Parlamento europeo sono stati attentamente ricodificati in modo da potere ricostruire l’andamento nel tempo – dal 1993 ad oggi – dei consensi attribuiti ai principali partiti (o a gruppi di partiti minori), al mutare delle denominazioni o al netto dei processi di scissione/fusione.

I dati sono stati anche “geolocalizzati”, come verrà detto in uno dei successivi paragrafi. Sono stati cioè riaggregati – partendo dai risultati registrati in ogni sezione elettorale – al livello della unità urbanistica più piccola disponibile in modo da consentire una analisi territoriale “intracomunale” del voto per ciascuna di queste elezioni. È così possibile esaminare non solo l’evoluzione nel corso del tempo del voto ma anche verificare come il voto si sia distribuito e si distribuirà nelle diverse zone della città, variamente connotate in base ad indicatori di benessere economico, livelli medi di istruzione e di carattere demografico.

Questa seconda analisi riguarda la città di Torino. Su Milano è stata pubblicata il 23 giugno. Nelle prossime settimane seguiranno analisi simili su Roma, Napoli, Bologna.

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https://www.cattaneo.org/wp-content/uploads/2018/03/2021-07-12-Torino_pre-voto.pdf