E’ online il nuovo portale appena presentato dalla Commissione europea per fornire orientamenti alle imprese sui controlli da effettuare per la verifica della provenienza dei metalli e dei minerali che entrano nelle diverse catene di approvvigionamento, ossia per esercitare il cosiddetto “dovere di diligenza”. Il sito web contribuirà a fare chiarezza sull’utilizzo di materie prime da parte delle imprese, affinchè ogni scelta avvenga nel rispetto della legalità e della salute migliorando, al tempo stesso, la trasparenza e la responsabilità nelle rispettive catene valoriali. La nuova iniziativa si chiama “Due Diligence Ready” e rappresenta uno strumento destinato a tutte le imprese nella cui filiera di approvvigionamento figurano minerali e metalli.

L’approvvigionamento responsabile riguarda, in particolare, stagno, tantalio, tungsteno e oro. Queste leghe sono  utilizzate per realizzare prodotti di uso quotidiano come cellulari, automobili e gioielli. Il portale supporterà quindi le imprese a rispettare le prescrizioni del regolamento dell’Ue che impone agli importatori  europei di tali metalli e minerali di esercitare il dovere di diligenza. Le risorse minerarie rappresentano un grande potenziale per la nostra economia, in particolare per settori strategici come quelli delle batterie, del calcolo ad alte prestazioni o della microelettronica. Se estratti da zone di conflitto o ad alto rischio,però, essi possono contribuire alla prosecuzione di scontri violenti e di violazioni dei diritti umani. Ciò suscita viva preoccupazione tra i clienti, i fornitori, le autorità di regolamentazione, gli investitori, le organizzazioni non governative e i cittadini che chiedono alle imprese, anche a quelle di piccole e medie dimensioni, di dimostrare che i materiali che entrano nelle rispettive catene di rifornimento  non siano dannose per le persone.

In considerazione di ciò, nel maggio 2017, Bruxelles ha approvato il regolamento sull’approvvigionamento responsabile di minerali chiamato anche “regolamento sui minerali originari di zone di conflitto”. Le nuove norme garantiranno che le industrie europee si procurino i minerali in modo responsabile, evitando che i profitti finiscano nelle mani di malintenzionati alimentando conflitti o terrorismo. Il regolamento guarda anche al sano sviluppo delle imprese e delle comunità locali. Dal 1° gennaio 2021 le norme interesseranno circa il 95 per cento delle importazioni. Nel frattempo la Commissione e gli Stati membri si adopereranno affinché vengano poste in essere le strutture necessarie per assicurare la piena attuazione delle disposizioni a livello europeo.