Buon compleanno Don Luigi Di Liegro per i tuoi 90 anni! Il “prete degli ultimi” era nato il 16 ottobre 1928 a Gaeta

Lo sviluppo e la crescita delle attività della Caritas, nei diciotto anni in cui è stata diretta da Don Di Liegro, ha rappresentato il volto della Chiesa romana

Che significa fare gli auguri di buon compleanno a una persona scomparsa 21 anni fa? E’ una domanda che può sembrare retorica, ma se pensiamo a ciò che ha rappresentato Don Luigi Di Liegro per la città di Roma, e non solo, forse potremmo trovare una risposta che può sciogliere qualche dubbio. Forse leggendo Sant’Agostino, definito “il massimo pensatore cristiano del primo millennio e uno dei più grandi geni dell’umanità in assoluto”, ci può aiutare, perché ha scritto: “Coloro che ci hanno lasciati non sono degli assenti, sono solo degli invisibili: tengono i loro occhi pieni di gloria puntati nei nostri pieni di lacrime”.

Papa Francesco,  nel corso di un incontro con i dirigenti e i dipendenti delle Ferrovie dello Stato, ha ricordato come: “ Il 15 ottobre 1997, quando la Diocesi di Roma rese omaggio a Don Luigi Di Liegro con i funerali grandiosi che ricordarono quelli di Madre Teresa celebrati un mese prima a Calcutta, al saluto dei poveri che erano in prima fila nella basilica Lateranense si aggiunse simbolicamente quello di tutta la Nazione, attraverso Il Presidente della Repubblica Scalfaro e il Presidente del Consiglio Prodi, venuti anche loro a rendere omaggio al feretro. Un riconoscimento certo tardivo, dopo la solitudine in cui fu lasciato il sacerdote nelle sue battaglie a difesa degli ultimi.” Fu per la Capitale un giorno di lutto cittadino, proclamato dal Sindaco Rutelli perché “tutti lo ricordino come esempio di scelta di vita al servizio degli altri”. In segno di lutto gli edifici comunali e delle aziende speciali esporranno le bandiere a mezz’asta, spiegava una nota del Campidoglio.

L’emozione, i ricordi, le preghiere, la tristezza, erano i sentimenti presenti fra le persone al funerale,  al quale nessuno dei partecipanti immaginava di assistere per la improvvisa e fulminea scomparsa di un sacerdote, di un amico, di un fratello, perché così era considerato Don Luigi: una persona che rappresentava un riferimento certo nella realtà del disagio e della sofferenza nella  Città Eterna. Quella di Don Di Liegro è stata, fino all’ultimo giorno della sua vita, una incessante battaglia contro ogni forma di esclusione, di paura dell’estraneo, e una radicale difesa dell’uomo. “L’unico valore assoluto – diceva il prete degli ultimi – è la dignità umana, è la libertà di ogni uomo. Ogni uomo va liberato, ogni uomo è una strada che in qualche modo conduce a Dio”. Battaglia, la sua, che richiamava severamente i poteri alle loro responsabilità, lontana da una concezione pietistica e individuale.

Come nasce il carisma di Don Di Liegro? Il futuro “prete degli ultimi” nacque a  Gaeta (Latina) il 16 ottobre 1928, in una famiglia numerosa e povera. Il padre pescatore, aveva cercato più volte di emigrare negli Stati Uniti, ma non ebbe fortuna, fu  respinto più volte per le norme molto restrittive. Frequentò le elementari a Gaeta, poi al Seminario del Divino Amore a Castel di Leva a Roma, dove era sua sorella maggiore suor Maria, quindi i Pontifici seminari romani (Minore e Maggiore) e ordinato sacerdote il 4 aprile 1953. L’esperienza parrocchiale a San Leone Magno al Prenestino, le esperienze internazionali come la JOC (Gioventù Operai Cristiana) in Belgio, una forte collaborazione con i gesuiti della Gregoriana per indagini sulla religiosità dei romani, e nel 1972 fu chiamato al Centro pastorale diocesano per l’animazione della comunità cristiana e i servizi sociali.

La preparazione e lo svolgimento del Convegno Diocesano del febbraio 1974, dedicato a “la responsabilità dei cristiani di fronte  alle attese di giustizia e di carità nella diocesi di Roma”, che per la cronaca venne definito il convegno sui “mali di Roma”, Don Di Liegro ne fu il vero animatore e uno dei protagonisti dei lavori. Poi l’impegno parrocchiale del centro di Giano ad Acilia, che divenne parrocchia nel 1985, intitolata a S. Maria del Ponte e S. Giuseppe. Nel 1979 nasce la Caritas diocesana di Roma, e per volontà del Cardinal Vicario Ugo Poletti , Don Luigi Di Liegro è  nominato Direttore.

Lo sviluppo e la crescita delle attività della Caritas, nei diciotto anni in cui è stata diretta da Don Di Liegro, ha rappresentato il volto della Chiesa romana verso i meno fortunati della città. Ma quante difficoltà, quante  battaglie, quante delusioni, quante amarezze, quante invidie, poi le intese, gli accordi, le concessioni con Istituzioni e Enti pubblici, per reperire nuovi ambienti, nuovi spazi, nuove opportunità di fronte al moltiplicarsi di situazioni e nuove esigenze, per dare risposte alle diverse categorie di persone in sofferenza e in povertà. Dalla prima Cooperativa sociale “Partire dagli Ultimi” alle prime realizzazioni come il centro ascolto per stranieri e  alle mense, furono le prime pietre di una struttura, che oggi è l’orgoglio del volontariato della Capitale, che porta il nome Caritas. Gli ostelli, con quello più rappresentativo di Roma Termini (che durante il Giubileo Straordinario della Misericordia, il 18 dicembre 2015, Papa Francesco ha aperto “La Porta Santa della Carità), la Casa famiglia di Villa Glori, la Casa Accoglienza a via Casilina Vecchia, e decine di altre strutture che presenti nelle diverse realtà di Roma, sono la protezione e la rete per i più sfortunati. Certamente senza la determinazione e il coraggio di Don Di Liegro, che non ha mai dimenticato le sue radici e le sue origini, e dal suo impegno è nato il suo carisma, la città di Roma non avrebbe avuto queste “protezioni sociali”, che spesso sono state prese a modello per altre realtà del nostro Paese.

Il 12 ottobre è stato il XXI anniversario della scomparsa di Don Luigi, è stato anche ricordato durante la Celebrazione Eucaristica, il rapporto che aveva con Paolo VI da parte del Vescovo Ausiliare Mons. Ruzza, così come quello che aveva avuto con Giovanni Paolo II, che si era manifestato in occasione della visita di Papa Wojtyla, il 20 dicembre 1992, alla Mensa Caritas di Colle Oppio. Oggi che  questi due grandi Pontefici sono stati canonizzati, e quindi diventati Santi, per Don Di Liegro sarebbe stata certamente una grande gioia.

Quindi augurare “Buon compleanno don Luigi Di Liegro”, assume il significato di un riconoscimento che va altre il semplice ricordo, perché sono in molti che lo sentono “invisibile” ma vicino. La sua testimonianza, che è sempre presente, nel come ha vissuto il Vangelo, con la parola e le opere, perchè sono ancora attuali e rappresentano il segno tangibile di una vita – malgrado la complessità e le grandi contraddizioni della società – spesa al servizio del prossimo, in modo particolare per i fragili e i più deboli. Ecco perché è ancora ricordato da tante persone, anche la Fondazione Internazionale, che porta il suo nome, continua con impegno a sostenere persone e famiglie in stato di disagio, nel solco tracciato dal “prete degli ultimi.”

Caro Don Luigi, Buon novantesimo compleanno, con tutto il cuore e con la nostra preghiera.