Il dado è  tratto !

Il governo italiano è  cosa fatta: bene. E il trasformismo ci ha sempre fatto pensare male: esatto. Il programma è stato presentato, e intanto la fiducia del Senato è arrivata: ottimo. Il doppio dei politici sui tecnici “esterni”: giusto. Poche donne e molti uomini : peccato…ma non  è una tragedia!  Preoccupazioni per molti settentrionali e pochi meridionali: una grande sciocchezza ! Ci sono grillini dissidenti e malpancisti, anche di F.I,  con  un pezzettino di  Sinistra Italiana social-ecologista che si separano e formano un Intergruppo: non tutti i mali vengono per nuocere. E c’è una destra sovranista e urlatrice nazional-populista con i voti, sembra,  ma senza costrutto: pazienza!

Ma c’è dell’altro.

Perché se ricordiamo bene , nel corso della crisi  è stato spesso evocato il ‘Governo dei migliori’.  Aggiungo : evocato e auspicato con molta superficialità e tanta precipitazione . Ed è stato invocato ed atteso, un comandante capo  granitico muscoloso e capace.

Con un suo personale governo di ferro ben piantato  a palazzo Chigi. Per rispondere  così al sentimento diffuso fra gli Italiani, di  questi tempi paurosi e alla ricerca di un uomo forte che li tranquillizzi : caratteristica  di un regime autoritario come ha rilevato tempo fa  il Censis.

Quest’insieme di notizie messe in un unico calderone e date in pasto senza discernimento, grazie al caos del mondo dei media vecchi e nuovi, ad una opinione pubblica spaventata, distratta e incerta sul proprio futuro e su quello dei figli, preoccupa.

E anche molto.

Preoccupa il disinvolto atteggiamento, da parte della stampa quotidiana, della pletora di giornalisti che rincorrono ,la notizia breve e il parlato veloce, delle  televisioni e dei social, dove   si  è sempre taciuto sui pericoli nascosti  per la nostra democrazia rappresentativa,  quando si vara un governo di esperti i quali in quanto tali, difficilmente ammettono il dissenso , la discussione e la mediazione, e che snobbano il Parlamento e gli inesperti.

Tanto sanno tutto loro !

Il  modello : “…ragazzino lasciami lavorare”  faceva forse felice solo  il vecchio Platone, che , come ci insegnano gli studiosi, amava solo  i governi delle  aristocrazie e dei migliori, ma non amava per niente, anzi odiava , la democrazia del popolo e il  voto popolare.

Ma andiamo a noi.

I governi del Presidente

I  governi del Presidente non sono nuovi in Italia.

Quando tuttavia essi si contestualizzano e si calano nella storia politica e sociale che si vive,  come amava raccomandare il sociologo Luigi Sturzo , possono avere significati e aspettative diversi.

Che poi nel nostro caso, proprio il governo  Draghi possa (forse) rappresentare l’inizio di un tempo postideologico tutto ancora da costruire, è il solo aspetto positivo  nascosto dietro le righe di tutta la  vicenda,  ed è  solo da augurarselo con quel pizzico di ottimismo che non guasta mai.

Di un tempo cioè che una volta presa coscienza che “siamo tutti sulla stessa barca” , per dirla col ‘compagno’ Bergoglio, e che in prospettiva dobbiamo remare tutti insieme collaborando ed evitando i conflitti,  ci ritrovi più uniti e ci faccia necessariamente superare, non solo per l’emergenza che  viviamo, le vecchie categorie politiche orizzontali ideologiche che abbiamo ereditate dalla storia : destra, sinistra, centro, con annessi e spesso insignificanti fotocopie personali di mezzo. Caso mai,  e alle soglie del Terzo millennio cristiano, ce le faccia almeno ridefinire. Con la speranza che sappiano mantenere rigidamente  fisso il timone verso un europeismo politico. E che,  sorretti da Norberto Bobbio , ci mettano nelle condizioni di distinguere sempre fra eguaglianza e diseguaglianza. Uno studioso, Bobbio  che tra le altre cose raccomandava proprio agli intellettuali e ai “migliori”,  che  : «Il compito degli uomini di cultura è più che mai oggi quello di seminare dei dubbi, non già di raccogliere certezze.».

Gli esperti al governo

Sono  da giorni  convinto – e  non sono solo, grazie  a Dio –  che con l’incarico a Draghi stiamo tutti  guardando il dito e non la luna.

Mattarella ha fatto più del  suo dovere.

E Draghi è bravo.

Non ci sono dubbi !

Draghi ha un ottimo profilo etico e professionale. È un uomo responsabile e serio. Parla poco e non ama i social.  Ed è nel suo campo economico-finanziario, super competente. Bene, anche  perché raccoglie ampi consensi:

da un recentissimo sondaggio Winpoll per Il  Sole 24 ore, risulta che ben 2/3 di italiani hanno fiducia nelle misure di Draghi , ma che tuttavia mettono nello stesso tempo  al primo posto  le politiche per favorire l’occupazione e la formazione. Già ! La disoccupazione e la formazione. Draghi, se crede ai sondaggi , è avvertito.

Detto tutto ciò,  abbiamo completamente rimosso e  stiamo tuttavia dimenticando, che quelli che ne escono con le ossa rotte – forse da guarire in lunghi  anni se non è già tardi – sono la politica italiana, i partiti italiani, assieme alla  qualità della classe politica italiana e delle élite culturali  italiane. Citando alcuni dati Censis,  il 76%;degli italiani non ha oggi fiducia nei partiti, tenendi conto che la sfiducia sale all’81%  tra gli operai, e va all’89%  tra i disoccupati.

A mio avviso partiti e classe politica sfiduciati e

delegittimati già  da un poco di tempo,  non solo per aver preso ultimamente in prestito da uno studio legale l’avvocato Conte consacrando  cosi un  antiparlamentarismo già in fase avanzata, ma anche per aver dimostrato al mondo intero la loro incapacità di sapere (e potere) gestire una crisi che tutta Europa  sta dimostrando di sapere (e potere) gestire – bene o male e  con più o meno  errori – nel rispetto delle più semplici ed elementari  regole democratiche e parlamentari di routine.  

Senza l’aiuto di Governi del Presidente.

E soprattutto  senza aver bisogno di  ” tecnici esterni” nel Governo.

Se è tutta colpa del Recovery plan, e della sua amministrazione,  allora la delegittimazione preoccupa  di più, perché  è  molto  più subdola. Sino a fare pensare male sul modo scorretto  di gestire i soldi  da parte dei politici e dei burocrati  italiani.

Anche di fronte a una classe politica che ormai ama il  protagonismo , la politica spettacolo e i cinguettii,   e con partiti, partitini e gruppi personali,   i governi di un Paese non dovrebbero mai essere governi tecnici perché, augurarsi tali governi con dei tecnici unici e insindacabili possessori delle verità, significa augurarsi governi forti ma non  democratici.

Remiamo insieme …ricordando Bergoglio

Auguriamo  a questo punto al nostro Paese , che proprio grazie a Draghi e al rimescolamento delle carte ideologiche che la sua presenza potrebbe promuovere e ha iniziato a promuovere,  si esca fuori al più presto dal “momentaccio”, sanitario e non,  che attraversiamo.  E soprattutto  possiamo  uscire  fuori da quello che ci aspetta nel post- covid, quando occorrerà essere più uniti e coesi per affrontare il signor Futuro pieno di incognite.

Perché il vero nodo è proprio quest’ultimo. Un Paese cioè  in grado di uscire  fuori  dalla rivoluzionaria e duratura crisi epocale  che viviamo e vivremo,  provocata  da radicali cambiamenti sociali e culturali  ( lavorativi, tecnologici e climatici ) e dunque necessariamente  politici,  con cui dovremo fare i conti nel Futuro iniziato da tempo.

Non bisogna essere per forza cattolici per ripetere assieme al ‘marxista’ Bergoglio, come dicevo,   che questo futuro ci trova tutti “sulla stessa barca”. 

Dobbiamo solo sperare che  questo futuro  non abbia ogni volta e sempre bisogno – in particolare  nei momenti critici e di emergenza – di grandi e pur rispettabili  nomi esterni alla dialettica politica e ai partiti politici.   Non abbia bisogno di governi tecnici lontani dal Parlamento, e sappia e possa risolvere le crisi al suo interno con una sua  classe politica selezionata agli inizi e formata per bene, senza la tombola delle primarie e senza ricorrere agli studi legali  e alle Università, o a bravi banchieri .

Draghi è autorevole.

Il suo governo è autorevole.

E “…tranquillizza l’Unione Europea”, come ha detto  Prodi

Auguri a Draghi e ai suoi ministri di un  Buon lavoro.