Il primo caso di coronavirus trasmesso localmente in Cina da febbraio scorso riguarda un lavoratore di un ospedale che aveva già ricevuto due dosi di vaccino tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio. Ne dà notizia il giornale Health Times, che appartiene al gruppo del Quotidiano del popolo cinese del Partito comunista, secondo cui il paziente, il cui contagio è stato reso noto due giorni fa, lavorava in un ospedale della città di Xian dal 4 marzo e si occupava di raccogliere i campioni per i test delle persone in quarantena.

Secondo il giornale, che cita un gruppo di esperti della provincia di Shaanxi, l’uomo sarebbe stato contagiato dopo essere stato esposto accidentalmente al virus mentre lavorava. Health Times, riferisce il Guardian, fa parlare anche Zeng Guang, ex capo epidemiologo del centro di controllo e prevenzione delle malattie, il quale ricorda che la protezione del vaccino “non è del 100%”, che è “relativamente sicuro, non assolutamente sicuro”. Ma in ogni caso, sostiene, “il tasso di efficacia dei vaccini cinesi nel prevenire casi gravi è di più del 90% e la protezione totale è di oltre il 70%”.

Non è stato specificato quale vaccino cinese – Pechino ne ha approvati tre – sia stato inoculato all’uomo. L’ultimo caso di trasmissione locale in Cina risaliva al 14 febbraio scorso.