Editoriale a firma di Padre Costa S.I., direttore di “Aggiornamenti Sociali”, la rivista della Comunità di San Fedele (Milano).

L’enciclica Laudato si’ (LS) porta la data del 24 maggio 2015, anche se è stata resa pubblica qualche settimana dopo: sono quindi cinque anni che “viviamo” con la LS. Fin da subito alcune sue espressioni hanno conquistato l’attenzione, come «ecologia integrale» (a cui è dedicato tutto il cap IV), «Tutto è connesso» (LS, nn. 117 e 138), oppure «Non ci sono due crisi separate, una ambientale e un’altra sociale, bensì una sola e complessa crisi socio-ambientale» (LS, n. 139). Sono diventate anche slogan di moda, con il rischio di una rapida banalizzazione del loro contenuto: anche una enciclica può rimanere vittima della cultura dell’usa e getta e della smania del sensazionalismo.

Ma fortunatamente non è stato questo l’approccio all’enciclica prevalente nella comunità cristiana e nella società: l’abbiamo approfondita, ci siamo confrontati con il paradigma dell’ecologia integrale che è al suo cuore, lasciandoci mettere in discussione e provando ad assimilarlo. Abbiamo così scoperto che la LS non è un testo da imparare, perché non è la trattazione compiuta e definitiva di un tema, ma è la fonte di ispirazione e il quadro orientativo di un progetto che si chiarisce via via che lo si mette in atto.

In questi cinque anni la LS ci ha profondamente influenzato, cambiando il nostro sguardo sulla realtà e il nostro stile di vita, aiutandoci a fare attenzione a dimensioni che prima forse nemmeno vedevamo e spingendoci a intraprendere nuovi percorsi e a dare il via a nuovi processi. A sua volta, tutto questo lavoro ci ha consentito di approfondirne sempre di più il messaggio, scoprendone una ricchezza e una vitalità insospettate alla prima lettura.

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