Codice di Camaldoli online

In un periodo in cui l'immediatezza e l'efficacia degli slogan fanno crescere i populisti nei sondaggi, la "maggioranza silenziosa" inizia a chiedere fatti concreti.

Navigando sui social network, leggendo vari articoli di diverse testate giornalistiche, chiacchierando di politica con amici ci si rende conto dell’esigenza di rilanciare competenza e bene comune.

In un periodo in cui l’immediatezza e l’efficacia degli slogan fanno crescere i populisti nei sondaggi, la “maggioranza silenziosa” inizia a chiedere fatti concreti.
Gli italiani vedranno mai il reddito di cittadinanza, la flat-tax o il superamento della cosiddetta legge Fornero?
Il tempo passa e la “luna di miele” con l’elettorato potrebbe essere più breve del previsto.
Essere pronti e presenti è un dovere per chi ha a cuore le sorti del nostro Paese.
Da dove si parte?
Dalle buone pratiche, da chi era un “gigante” rispetto a noi. Una di queste è senza dubbio l’esperienza del Codice di Camaldoli del 1943.
Un gruppo di intellettuali di fede cattolica discusse tutti i temi della vita, dalla famiglia al lavoro, dall’economia, al rapporto cittadino-stato.
Non vorrei essere frainteso ne passare per un mitomane, ogni esperienza è irripetibile, ma penso sia opportuno partire dalle idee per costruire nuove proposte.
Come farlo? Semplicemente online.
Utilizzando internet, creando un forum accessibile a quanti vorranno partecipare alla nuova Italia, alle donne e agli uomini che vorranno “ricucire l’Italia”, come dice il card. Bassetti.
Internet ci mette a disposizione strumenti di aggregazione e di discussione a costo 0, garantendo a tutti, e non solo agli addetti ai lavori, la partecipazione.
Possiamo e dobbiamo farlo!