Comunali. Una misura di sintesi e flussi sui ballottaggi. A cura dell’Istituto Cattaneo.

In questa analisi il Cattaneo presenta una riaggregazione dei risultati di lista del primo turno che consente di valutare se e in che misura le comunali 2022 abbiano registrato un cambiamento nellequilibrio elettorale tra centrodestra e centrosinistra allargato” rispetto alle Europee del 2019. Sono presentati inoltre i flussi di voto in 4 città da cui si evince la dinamica sottostante alle vittorie più evidenti” del centrosinistra. 

 

Salvatore Vassallo – Rinaldo Vignati

 

Come di consueto, i risultati delle elezioni amministrative sono oggetto di interpretazioni stiracchiate, da una parte e dall’altra, per derivarne misure di successi e sconfitte che si presume indichino una tendenza trasponibile al livello nazionale, in vista di competizioni politiche generali. Come in altre occasioni, dobbiamo sottolineare che simili inferenze sono molto problematiche se non, spesso, destituite di fondamento empirico.

 

Innanzitutto, perché la struttura delle competizioni in ambito locale è variegata e in vari casi non assimilabile a quella delle competizioni politiche generali: ci sono coalizioni con diversi formati, sono presenti molte liste civiche, le caratteristiche dei candidati a sindaco influenzano il risultato in una misura non replicabile in elezioni politiche generali.

 

Ma anche perché è impossibile esaminare in questa chiave i dati dei comuni con meno di 15.000 abitanti. Inoltre, come è già accaduto nell’ottobre 2020, per varie ragioni, tecni- che e comunicative, ci si concentra sui comuni capoluogo più grandi, nei quali si registra una propensione più accentuata dell’elettorato, rispetto ai comuni più periferici e di di- mensioni minori, a votare per partiti di centrosinistra.

 

Per attenuare questi diversi elementi, potenzialmente fuorvianti, abbiamo ricalcolato i risultati del primo turno delle comunali aggregando da un lato i voti ottenuti da tutte liste collegate a candidati/coalizioni ascrivibili al centrodestra, dall’altro i voti ottenuti da tutte liste collegate a candidati/coalizioni ascrivibili al “campo largo” di centrosinistra (PD + altre liste di centrosinistra + M5S). Lo abbiamo fatto anche nei casi in cui le due aree si sono presentate divise, sostenendo candidati a sindaco tra loro concorrenti. Ab- biamo potuto fare questo calcolo solo per 95 dei 142 comuni con più di 15.000 abitanti chiamati al voto, perché i dati elettorali dei comuni siciliani così come quelli del F-VG non sono gestiti e non sono stati forniti dal ministero dell’Interno e perché in altri comuni non è stato possibile identificare neppure una coalizione chiaramente ascrivibile al cen- trodestra o al “centrosinistra allargato ai Cinque Stelle”. Abbiamo quindi considerato solo comuni nei quali sia stato possibile identificare almeno un candidato a sindaco (e quindi una coalizione di liste) espressione di ciascuna area.

 

La tabella che segue riporta questi valori aggregati distintamente per i comuni del Nord e del Sud. Riporta anche, per consentire un confronto, il numero totale dei voti ricevuti nel complesso dalle liste ascrivibili a una o all’altra area politica in occasione delle ele- zioni Europee del 2019, quando le due macroaree politiche ottennero al livello nazionale una quota pressocché simile i consensi.

 

Ebbene, se si considera questo metro, l’equilibrio tra centrodestra e “campo largo” (com- plessivamente intesi) non sembra cambiato di molto, come del resto segnalano i son- daggi relativi alle intenzioni di voto per elezioni politiche generali. La ragione per la quale si ritiene che il centrodestra abbia più chance di vincere le elezioni politiche è che si pre- sume possa trovare più facilmente un accordo al suo interno e convergere su candidati comuni nei collegi uninominali rispetto al “campo largo” costituito dai molti rivoli in cui si sono divisi l’area di centrosinistra e il Movimento 5 stelle.

 

La performance del “campo largo” in queste amministrative appare (nella comunica- zione pubblica) sovradimensionata a causa della consueta maggiore attenzione dedicata ai centri urbani maggiori. Tali successi (più evidenti) del centrosinistra sembrano deter- minati dalla circostanza che in diverse città di dimensioni medio-grandi le diverse com- ponenti di quell’area sono riuscite a convergere su candidati capaci, a loro volta, di rac- cogliere consensi trasversali, mentre il centrodestra si è diviso, focalizzandosi in alcuni casi su candidati troppo “identitari” (come a Verona) in altri privi di una chiara identità politica (come a Catanzaro). Le quattro città su cui abbiamo potuto svolgere l’analisi dei flussi tra primo e secondo turno, tendono a confermare questa interpretazione. Pur- troppo il comune di Verona non ha reso disponibili i risultati per sezione elettorale, ne- cessari per applicare il modello statistico attraverso cui stimiamo i flussi.

 

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https://www.cattaneo.org/wp-content/uploads/2022/06/2022-06-27_II_Turno.pdf