Con Biden il mondo può accantonare il tempo della baldoria

Servirebbe anche all’Italia un Joe Biden

Dunque, Joe Biden, 78 anni, sfida Donal Trump. L’ex vice presidente di Obama ha deciso di candidarsi per la Casa Bianca. Biden, tra i possibili concorrenti Democratici, è quello che sembra avere le maggiori potenzialità di sconfiggere l’attuale presidente.

Ricordiamoci che tutto è partito con Trump. O, meglio, con ciò che Trump ha saputo rappresentare: l’America della rivalsa, del rancore e della paura. Obama aveva interpretato un’alta America. Hilary Clinton ci aveva provato, ma non era stata capace di farlo. Il “vecchio” Joe pare possa farcela. Più dell’altro rispettabile vecchio Bobby Sandres. E molto più di altri candidati democratici improvvisati sull’onda del nuovismo.

È forse il ritorno alla “politica”, con le sue categorie un poco consumate, certo, ma ancora necessarie per evitare derive bizzarre e pericolose. Dall’elezione di Trump in poi l’Occidente si è concesso un periodo di “baldoria” e adesso incomincia forse a tornare alla realtà.

Una dura realtà: come il mal di testa dopo una serata senza limiti e senza freni.
Restano i problemi drammatici di prima: disuguaglianza crescente, ceti medi impoveriti, disordine geopolitico e rischi gravi per la sicurezza.
Restano le incognite di un ciclo nuovo che comunque non potrà essere semplicemente quello di prima: lo sappiamo.
Ma la “baldoria” ha aggiunto nuovi e gravi problemi: lo svuotamento della democrazia; la delegittimazione di ogni valore di condivisione e di solidarietà; la mitologia del “prima noi”.

Laddove per “noi” è sempre più difficile identificare una “comunità” che non sia solo l’effimera convergenza di un interesse immediato e mutevole, dentro le Nazioni e nei rapporti internazionali.
Servirebbe anche all’Italia un Joe Biden – non necessariamente quasi ottantenne – per segnare un punto di svolta. Quello del ritorno alla “politica”, alla responsabilità, alla sobrietà dopo la “baldoria”. Trovarlo non è impossibile.