Riceviamo, per mail,  e volentieri pubblichiamo l’abstract dell’editoriale di Aggiornamenti Sociali 

Si conclude oggi, 21 giugno, a Ginevra l’annuale Conferenza internazionale sul lavoro, che nel 2019 riveste un significato speciale, visto che questa istituzione celebra il centenario della propria fondazione. L’editoriale del numero di giugno-luglio di Aggiornamenti Sociali, firmato dal direttore Giacomo Costa SJ e da Paolo Foglizzo, riflette sulle peculiarità dell’OIL, che ne fanno un protagonista di primo piano nelle dinamiche economiche e sociali a livello globale, e traccia un primo bilancio delle iniziative collegate all’anniversario in cui la stessa rivista è stata coinvolta dal 2015.

«Fondata in un contesto segnato da eurocentrismo e colonialismo – scrivono in apertura gli autori -, l’OIL si trova a incarnare in un mondo enormemente più variegato e plurale in termini culturali, politici e sociali, e al tempo stesso estremamente più interconnesso e interdipendente, l’intuizione con cui si apre il Preambolo della sua Costituzione: “una pace duratura non può che essere fondata sulla giustizia sociale”».

Per tenere fede a questa mission, l’OIL può contare su alcuni fattori strategici: il primo è il metodo del dialogo sociale come frutto della propria struttura tripartita. «Fin dalle origini – spiega l’editoriale – ogni Paese membro è rappresentato da una delegazione composta da due delegati governativi, da un rappresentante dei lavoratori e da uno dei datori di lavoro. (…) Per l’OIL il “volto” di ciascun Paese non coincide con quello del rispettivo Governo, ma vi è una rappresentanza dotata di una legittimità originaria e indipendente per quelle che in italiano chiamiamo parti sociali». In altre parole vi è la consapevolezza, oggi ancora più attuale di 100 anni fa che, «lo Stato, pur rivestendo un ruolo centrale, non è davvero in grado di riassumere e rappresentare adeguatamente tutte le componenti della società».

Un secondo elemento centrale nel mandato dell’OIL, continua l’editoriale, «è il compito di elaborare norme e standard internazionali in materia di lavoro, e di supervisionarne l’applicazione, adottando un approccio dichiaratamente multilaterale». Un compito che «manifesta la fiducia nella possibilità di elaborare strumenti di governance internazionale con un metodo multilaterale. Qualcosa di cui oggi molti dubitano, tra gli osservatori così come tra i politici che guidano molti Paesi».

Un terzo punto sottolineato da Aggiornamenti Sociali è la forza che ha acquisito nel tempo un’espressione elaborata dall’OIL già vent’anni fa nel rapporto Decent work, quella di “lavoro dignitoso”. «Con grande rapidità – scrivono Costa e Foglizzo -, la locuzione si è imposta ben oltre i confini dell’OIL. (…) Si tratta di un indubbio successo, provato anche dalla capacità del concetto di “federare” soggetti di provenienza molto diversa, come sindacati, ONG, movimenti di militanti. Fin da subito, anche la Chiesa ne ha riconosciuto le potenzialità: già nel 2000, in occasione del Giubileo dei lavoratori (1° maggio), Giovanni Paolo II incoraggiò l’azione dell’OIL, lanciando un appello per la creazione di una coalizione in favore del lavoro dignitoso». Questo successo non deve tuttavia far dimenticare «il rischio del suo svuotamento retorico».

Proprio al tema del lavoro dignitoso, e alle azioni necessarie per una sua promozione sempre più efficace, è dedicato un documento diffuso il 12 giugno dai soggetti promotori del progetto “The future of work. Labour after Laudato si’”, con cui una rete di partner internazionali si interroga su come ripensare il lavoro all’interno del quadro di riferimento dell’ecologia integrale proposto da papa Francesco, con l’obiettivo di offrire un contributo anche alla riflessione sul futuro dell’OIL.

Il documento, dal titolo, Ampliare l’agenda del lavoro dignitoso per affrontare l’attuale crisi globale, contiene 9 proposte: è disponibile integralmente sul nostro sito.

All’interno di questa iniziativa internazionale Aggiornamenti Sociali è direttamente impegnata su due fronti: il primo è una ricerca su come il magistero di papa Francesco stimoli pratiche di innovazione sociale, cioè su quanto le organizzazioni, di matrice cattolica e non solo, riescano effettivamente a tradurre in atto i valori a cui si ispirano. La ricerca, condotta insieme al CeSPI (Centro studi di politica internazionale) di Roma, è partita dall’analisi delle affermazioni di papa Francesco sul tema del lavoro e come primo risultato ha prodotto la pubblicazione del volume Il lavoro è dignità Le parole di papa Francesco, ma è ancora in corso.

Il secondo impegno di Aggiornamenti Sociali, anche questo con una rete di partner internazionali, è diretto alla formazione dei futuri leader delle organizzazioni di ispirazione cattolica attive nel mondo del lavoro su un duplice piano: l’acquisizione di strumenti operativi di lettura della realtà e l’approfondimento delle motivazioni personali e spirituali del loro impegno, alla luce della dottrina sociale della Chiesa.