Avviato nel luglio 2017, l’Osservatorio della cultura e della creatività urbana utilizza informazioni quantitative e qualitative per misurare il relativo potenziale delle aree urbane. Le informazioni dell’istituto sono sintetizzate in 29 indicatori suddivisi in nove tematiche politiche, che riflettono tre aspetti fondamentali della vitalità culturale e socioeconomica delle città: “vivacità culturale”  che registra la situazione in termini di infrastrutture culturali e partecipazione alla cultura; “economia creativa” che misura il contributo dei settori culturali e creativi all’economia stessa delle città in termini di occupazione e innovazione; “contesto favorevole” per sondare i beni tangibili e intangibili che aiutano le città ad attirare talento creativo e a stimolare l’impegno culturale.

L’Osservatorio è stato realizzato dal Centro comune di ricerca, ed è accompagnato da uno strumento online rinnovato che consente alle città d’inserire i propri dati per un’analisi comparativa assai approfondita. La prima edizione dell’Osservatorio della cultura e della creatività urbana ha ispirato le amministrazioni locali di tutta Europa. Madrid, ad esempio, ha utilizzato i dati dell’Osservatorio per comprendere su quali beni culturali e creativi (come monumenti, musei, cinema, teatri e gallerie d’arte) concentrare la strategia di branding al fine di migliorare la propria posizione nelle classifiche internazionali. La capitale spagnola ha quindi pubblicato un nuovo opuscolo, dal titolo “Madrid  – dati e cifre 2018”, che promuove le diverse proposte culturali della città. L’Osservatorio ha inoltre aiutato Gyor (Ungheria) ad esaminare le esigenze di investimento in itinere e ha sostenuto la decisione della città di adottare una strategia di economia culturale e creativa per il periodo 2019-2028, individuando le principali misure da attuare, quali la creazione di spazi dedicati agli artisti e di un incubatore per il design. Umea (Svezia), invece, ha utilizzato questo strumento per sensibilizzare i portatori di interessi locali sul ruolo degli investimenti culturali nella promozione della crescita sostenibile.

Le novità dell’edizione 2019 sono rappresentate dall’aggiunta di 22 nuove città (arrivando così ad un totale di 190 realtà urbane). Sono state inoltre utilizzate nuove fonti di dati web (OpenStreetMap) per comprendere meglio e in maniera più dinamica la vivacità culturale. I nuovi risultati derivanti dall’analisi spaziale dei luoghi della cultura aiutano, infine, a porre al centro della ricerca non solo la ricchezza economica ma anche la prospettiva dell’inclusione sociale.