Non so quanto siano coscienti, però quel mare di ragazzi ha dimostrato che il mondo può risvegliarsi. Da diverso tempo li abbiamo conosciuti piuttosto abulici, distanti, chiusi nel loro mondo. Un mondo a sé, fragile. È vero, pieno di opportunità, di divertimenti e di cose che la mia generazione se le sognava.

Sembravano smarriti in un oceano di facilità, invece, come un terremoto, hanno dimostrato che covavano un malessere via via crescente. Un bel risveglio. È piacevole vedere i ragazzi vinti da passioni che non siano totalmente espressione di comodità, di spazi virtuali e di vuotezze.

Potrei dire che è sorto uno spirito religioso. Non è propriamente politico, è qualcosa di più grande. Una marea di ragazzi in tutto il mondo ha invaso le strade e le piazze come in nessun altro momento mai. Dall’Africa all’Oceania, dall’Europa all’Amarica e anche al grande continente Asiatico.

Vedere adolescenti di Seul, di New York, di Parigi nello stesso istante gridare un appello all’unisono, è, in effetti, un fenomeno mai visto in precedenza. Sono del tutto stupide quelle vuote considerazioni che intendono ridurre questi gesti a un tornaconto cieco e stupido: approfittare per non andare a scuola. Invece, questo fatto resterà impresso positivamente nella mente di tutti quei ragazzi. E si tratta di milioni e milioni di persone.

La speranza è che si sia risvegliata un’attenzione per una idea che non si accontenti del pensare ai propri estemporanei comodi e piaceri. Il messaggio è proprio questo, i ragazzi si occupano di una sfera totale e non di piccole parzialità.

Stamattina ho postato su Facebook un messaggio brevissimo, volutamente stringato, mi è sembrato che riassumesse lo spirito di quello che sta accadendo. Scrivevo: “Ambiente: da noi i bambini fanno politica e i politici si occupano di merendine“, a dimostrazione di quanto siano strabici i politici della mia età, rispetto a questo fiorire di nuove speranze per il nostro pianeta.

Hanno alzato la voce per rappresentare i ghiacciai, l’aria, gli orsi, le foreste, le superfici delle terre e i fondali marini. Non vi sembra una gran bella maniera di far parlare quelli che non possono farlo?

Per il mondo spira, adesso, un’insperata speranza per noi tutti.