De Mita controcorrente: si ricandida a Nusco

De Mita non ha bisogno di fare il Sindaco per dimostrare ancora di essere De Mita.

Le elezioni si avvicinano a grandi passi. Populisti e sovranisti sono chiamati alla prova del fuoco delle urne. A fatica i partiti dell’opposizione tentano di piegare il consenso della maggioranza. A riguardo, la proposta del Pd di Zingaretti ondeggia pericolosamente tra orgoglio e disperazione.

Insieme alle europee, il 28 maggio si voterà anche per il rinnovo di 2850 amministrazioni locali, compresi i Comuni siciliani di questa domenica. Oggi, intanto, alla chiusura delle operazioni di deposito delle liste, avremo a Nusco la novità della ricandidatura di Ciriaco De Mita.

È una novità, sì, perché sembrava ormai consolidata, nei mesi trascorsi, la preferenza del leader storico della Dc a respingere la tentazione di un secondo mandato a Sindaco del Comune irpino.

De Mita è un combattente e dunque non rinuncia a sottoporsi al giudizio dell’elettorato. Solo questo, in considerazione di un’età che reca impresso lo stigma profano del riposo dagli affanni della vita, merita di per sé e a prescindere da tutto il rispetto della pubblica opinione.

La politica non è un contratto. Piuttosto, senza scomodare Max Weber, essa si costituisce come vocazione e dovere personale. Qui sta il punto, diremmo in effetti morale, prima ancora che politico.

De Mita non ha bisogno di fare il Sindaco per dimostrare ancora di essere De Mita. Eppure accetta una sfida poco agevole, dai contorni non proprio scontati.

Compie un gesto che si nutre di attenzione e di premura per la propria terra – l’Irpinia contaminata, essa stessa, dal morbo populista – andando controcorrente a dispetto delle circostanze e delle convenienze.

Lo era al tempo dei suoi anni verdi e come si vede lo è ancora oggi: un politico anomalo e, appunto, controcorrente. Mostra con ciò il tratto inconfondibile di una giovinezza di spirito e di temperamento. Non è poco, se pensiamo alla sovrabbondanza di rassegnazione che preme sull’Italia.