Se facciamo i calcoli, negli ultimi quattro giorni si sono contagiati cento mila italiani. E, ciò che più impressiona, è l’andamento esponenziale del fenomeno. Si studia a scuola le funzioni esponenziali. Sono quelle in cui il grafico parte come un razzo verso l’alto. Anche in natura, ci sono fenomeni che rispecchiano questi andamenti. Il Covid-19, in queste ultime settimane, si è messo quella divisa.

Difficilmente si riuscirà a strappargli quella velocità. Il nostro compito è di tentare questa impresa. Fino a quando non ci sarà un farmaco in grado di bloccarne l’abbrivio, tutto dipenderà dal grado di saggezza che ciascuno di noi, saprà mettere in atto.

Più volte abbiamo detto che il virus non è più letale di altri malanni. Si potrebbe dire, grosso modo, che su cento contagi, due o tre possono essere pericolosissimi. Non è questo il grosso problema che ci troviamo di fronte, anche se, come più volte scritto, anche un solo decesso provocato dal Covid, è una cosa terribile.

Il grande dilemma che attanaglia ormai l’intero mondo, è la velocità con la quale si propaga il virus e il bisogno di una gran parte di pazienti di terapie ospedaliere. Senza il pronto intervento delle macchine respiratorie, il tasso di mortalità aumenterebbe enormemente. Il problema, pertanto, è che, da qui a qualche settimana, se si dovesse mantenere la crescita che ora sembra inarrestabile, avremmo gli ospedali totalmente occupati e non vi sarebbero più possibilità di ulteriori ricoveri.

Ciò comporterebbe pure un’inevitabile trascuratezza per altre patologie. Il dramma si moltiplicherebbe.

Tutto ciò premesso, con la massima responsabilità che mi ispira, come più volte ho già sottolineato, ripeto un orientamento da rispettare in termini assoluti:

non si scordi mai di mantenere la distanza di almeno due metri, ripeto non un metro, ma due metri tra le persone;
che non è in alcun modo tollerabile una mascherina che copra solo la bocca e non anche il naso;
che in famiglia non ci si scordi le regole, perché pensiamo che vi sia in essa una protezione miracolosa; non è vero, l’attenzione non deve mai mettersi a riposo, ovunque ci si trovi.

Diamoci da fare. Forse così, potremmo sperare di evitare una chiusura totale.