Diocesi: Assisi, dedicata al Camerun la giornata di preghiera per la pace del 27 dicembre

Le ripercussioni sulla popolazione sono come sempre devastanti, con centinaia di morti e un elevatissimo numero di civili che abbandonano le regioni per sfuggire alla violenza e all’instabilità.

Sarà dedicata al Camerun la Giornata di preghiera per la pace che, nella diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, viene promossa il giorno 27 di ogni mese. “Proseguiamo il nostro impegno con tutti gli uomini e le donne di buona volontà a pregare ogni 27 del mese con fede e insistenza rinnovate per la pace nel mondo”, spiega il vescovo diocesano, mons. Domenico Sorrentino.

“Come cristiani – prosegue – ci stiamo preparando alla festa della nascita di Gesù, venuto a portare la Pace di Dio sulla Terra. Con tutti i fratelli e le sorelle di ogni credo vogliamo condividere questo dono, impegnandoci ad aprire alla pace innanzitutto i nostri cuori e poi prodigandoci, secondo le nostre possibilità, a portarla nei luoghi dove più è evidente la sua assenza. Le situazioni di violenza e guerre dimenticate nel mondo sono tante, troppe!”.

“Propongo per la nostra preghiera uno dei Paesi che sta attraversando da più anni una difficile condizione di conflitto, il Camerun, attanagliato tra le incursioni dell’organizzazione terrorista Boko Haram nell’estremo nord del Paese e le violenze tra i gruppi armati secessionisti e le truppe governative nelle regioni sud e nord occidentali”.

“Le ripercussioni sulla popolazione – aggiunge – sono come sempre devastanti, con centinaia di morti e un elevatissimo numero di civili che abbandonano le regioni per sfuggire alla violenza e all’instabilità. Sono del novembre scorso le notizie relative al sequestro di 79 studenti di una scuola secondaria presbiteriana e quello di tre religiosi cattolici, conclusi provvidenzialmente con il loro rilascio. Le condizioni di base perché anche i missionari e gli operatori umanitari possano continuare a prestare il loro servizio alla popolazione stanno venendo meno”.

“Invochiamo uniti il Dio della pace, il Signore della storia, perché – conclude il vescovo – converta i cuori e orienti le menti alla verità, alla giustizia, al dialogo tra le parti e sostenga e consoli tutti con la forza del suo amore”.