“Il Coordinamento nazionale donne Cisl ha aderito stamane all’iniziativa promossa dall’ Associazione ‘Se non ora quando-libera’ e da altre realtà contro il riconoscimento per legge della maternità surrogata e della pratica dell’utero in affitto”. Lo dichiara in una nota la Responsabile del Coordinamento Donne della Cisl, Liliana Ocmin.

“Come Coordinamento ci siamo sempre dichiarati contrari alla mercificazione del corpo della donna- sottolinea Ocmin- ed abbiamo cercato di guardare soprattutto all’interesse superiore del nascituro che ha il diritto appunto ad avere una mamma ed un papà certi.

Ciò senza nulla togliere alle scelte personali di ciascuno, ma qui parliamo di diritti e non di desideri personali o questioni ideologiche. Tutto questo è inaccettabile, perciò occorre fare fronte comune su un tema che rischia di condurci verso una deriva sociale disumanizzante. Per questo diciamo con forza ‘No’ ad una legge che regolamenti l’utero in affitto al solo scopo di assecondare “capricci” individuali facendo della maternità addirittura un lavoro. Per noi l’uso commerciale del corpo della donna non potrà mai assurgere a tipologia lavorativa. Per noi non esiste il sex work.

Così come ci siamo opposte all’idea paventata da qualcuno di un ritorno alle “case chiuse” ed all’abolizione della legge Merlin facendole passare come sostegno alla libertà e all’autodeterminazione delle donne. Basta offese alla dignità delle donne e dei bambini”. “E’ bello oggi vedere tanta trasversalità- conclude Ocmin- e quindi consapevolezza su un tema così delicato, serve però un fronte più ampio per arginare i numerosi tentativi di scavalcare i diritti inviolabili delle persone”.