La tassazione delle bibite gassate è raccomandata, come uno dei possibili mezzi per ridurre il consumo di zuccheri, dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).

In un documento del 2017 dell’Oms si legge, infatti, che il problema dell’obesità è significativamente aumentato negli ultimi anni.

L’obesità, scrive ancora l’Oms, porta con sé diverse malattie legate al consumo eccessivo di zuccheri come il diabete, il cancro e le malattie cardiache. Per contrastare la situazione, i governi hanno diverse soluzioni a disposizione, tra cui proprio una tassa sugli zuccheri. «Come tassare il tabacco aiuta a ridurre il consumo di tabacco – si legge nel rapporto – tassare le bevande zuccherate aiuta a ridurre il consumo di zuccheri”.

Ma quali sono i paesi dove già vige questo tipo di tassa?

Nell’elenco troviamo molti piccoli Stati insulari (ad esempio Mauritius, Barbados, Tonga), diverse amministrazioni locali degli Usa, vari Stati del Sud e Centroamerica (Messico, Cile, Ecuador, Perù e altri), Stati asiatici e africani (India, Filippine, Tailandia, Sudafrica) e anche numerosi Paesi europei.

Questi, in particolare, sono Norvegia (già dal 1981 e poi inasprite nel 2017), Finlandia (dal 2011), Ungheria (dal 2011), Francia (dal 2012), Belgio (dal 2016), Portogallo (dal 2017), Catalogna (2017), Regno Unito e Irlanda (dal 2018).