E’ tempo di Quaresima: quali significati e valori in questo terzo millennio?

Si avvicina la Pasqua. Due grandi pontefici le hanno attribuito un valore universale : quello della carità

Come è noto, la Quaresima è il tempo liturgico di conversione e penitenza che precede la Santa Pasqua. Quali valori spirituali, etici e sociali riveste oggi questa antica osservanza, che ha rappresentato e rappresenta ancora uno dei simboli più importanti della cristianità universale?

I 40 giorni che decorrono dal Mercoledì delle Ceneri per concludersi il Giovedì Santo celebrano la conversione a Dio e sono caratterizzati da alcune forme di penitenza, che i fedeli praticano in prevalenza tramite il digiuno e la carità. Suddetto periodo ripercorre i giorni trascorsi da Gesù nel deserto a seguito del suo Battesimo nel fiume Giordano; un cammino che prepara ai successivi ministeri del Figlio Prediletto. Quanti oggi, in pieno XXI secolo, conoscono la tradizione secondo cui la Coena Domini – è parte integrante del rito romano – inaugura il Triduo Pasquale attribuendole l’inizio della festa?

Giovanni XXIII sostenne che il Cristo, mediante il suo sacrificio e la sua croce, redense il mondo; Papa Francesco, che ha celebrato il 6° anno del suo pontificato (come d’altronde quelli precedenti) proprio nel periodo quaresimale, in prossimità della Pasqua ha spesso rivendicato il valore della misericordia spendendosi (è suo costume) a favore della pace e rigorosamente a difesa dei più deboli. Se la remissione dei peccati prospettata da Giovanni XXIII e da Francesco assume un significato specifico – e soprattutto acquista una sua autonomia liturgica e spirituale – è indubbio che durante i giorni di Quaresima venga rinnovato l’invito al sacrificio compiendo gesti che oggi, in piena era consumistica, sembrano essere un po’ desueti.

Il Concilio Ecumenico Vaticano II indetto nel 1959, meglio noto come Vaticano II (il quale è ancora al centro di dibattiti e discussioni), si riallaccia senza dubbio a una tradizione pastorale in cui tutti i cristiani sono incentivati ad avvicinarsi tra loro. Quale migliore occasione dei giorni quaresimali? Tale avvicinamento è stimato in 44 giorni proprio a seguito del ventunesimo Concilio. L’onda lunga di quella discussione è talmente attuale che Francesco ne ripercorre frequentemente alcuni principi essenziali: tra gli altri, quelli del perdono e dell’accoglienza. Tanti anni fa si parlava di fioretti, mentre oggi, in relazione ai cambiamenti e in materia di disparità di diritti, il Santo Padre si schiera apertamente a difesa dei fratelli e delle sorelle meno fortunate. L’affermazione dell’ “ego” a spese del prossimo sembra essere l’imperativo di questo terzo millennio, ed è ciò da cui la cristianità evangelica prende le distanze ora come prima. E Papa Francesco ne è il perfetto apostolo.