ELETTO IL NUOVO PRESIDENTE DEI FILOMATI

Nel corso dei secoli i “philomates” furono protagonisti di molti accadimenti storici e, in alcuni casi, di persecuzioni. In diverse epoche, sono stati trucidati per le loro idee liberali e per il loro sforzo nel propagandare il primato della cultura sulla politica e sul dogmatismo. Ancora oggi i filomati continuano il loro lavoro, attraverso un rilevante lavoro internazionale

Venerdì 14 ottobre, alla Galleria Sallustiana (Via Veneto, Roma), si è intronata la presidentessa Angela Scibetta, a capo di una storica Accademia italiana, risalente al ‘500 ed ereditata oggi dall’organizzativo dell’ Associazione Filomati. I filomati sono amanti della cultura, desiderosi di apprendere, impegnati ad organizzare eventi formativi, presentazioni di libri, pubblicazioni, simposi, mettendo in relazione studenti e professionisti, docenti e imprenditori, scrittori ed editori, allo scopo di formare ed informare. Sono presenti in Italia e all’estero. Angela Scibetta è un medico e psicoterapeuta, particolarmente impegnata negli ultimi anni tanto nella medicina di base quanto nella ricerca inerente l’origine e la cura della degenerazione cellulare nel cervello umano, in particolare, quella causata dal Morbo di Alzheimer, la perdita progressiva della funzione mentale caratterizzata dalla degenerazione del tessuto cerebrale, con la progressiva perdita delle cellule nervose.

Nel corso dei secoli i “philomates” furono protagonisti di molti accadimenti storici e, in alcuni casi, di persecuzioni:  a Chicago, durante il periodo della Comune, ebbero un ruolo rilevante nella difesa della libertà di espressione, come ci narra Jack London nel libro Il tallone di ferro (ed erano quello che per noi oggi potrebbero essere i “pirati” del Partito Pirata).  Nella Comune di Chicago cercavano di aiutare perseguitati politici con la guida filosofica e l’appoggio pratica, instaurando tavoli di confronto e di dibattito, organizzando la protezione fisica degli operai-socialisti.

Molti filomati nel mondo, in diverse epoche, sono stati trucidati per le loro idee liberali e per il loro sforzo nel propagandare il primato della cultura sulla politica e sul dogmatismo.

In Polonia, invece, i filomati si unirono alla causa della popolazione che vedeva con eccessiva ingerenza il “paterno abbraccio dell’impero Russo”. La Russia, quando invase la Polonia (già allora c’era questo “vizietto”) proibì ogni forma di associazione. I filomati polacchi ottocenteschi dovettero unirsi in una associazione segreta, in cui parteciparono professori universitari, studenti, e sacerdoti, soprattutto cappellani universitari ortodossi. A decine vennero fucilati dalla polizia.

In Italia, invece, La Reale Accademia dei Filomati di Lucca venne fondata ufficialmente il 9 gennaio 1826, e raccolse cultori del sapere fino al 1857 anno in cui le adunanze pubbliche ebbero fine. La sede filomatica, il teatro regio, venne distrutta parzialmente da un incendio. Messo all’asta, il teatro fu comprato dall’Accademia dei Rinnovati. Per riacquisire il teatro l’Accademia dei Filomati dovette fondersi con quella dei Rinnovati. Il teatro dei Rinnovati, nonostante tutto, venne donato al comune, probabilmente per debiti economici, nel 1935. 

Ancora oggi i filomati continuano il loro lavoro, attraverso un rilevante lavoro internazionale.