ELEZIONI DIFFICILI. I CATTOLICI ESPRIMANO IL MEGLIO DELLA LORO CULTURA DEMOCRATICA. DOCUMENTO DI “NOI SIAMO CHIESA”.

 

Lo scorso 8 settembre il movimento Noi siamo chiesa ha reso pubblica la sua posizione sull’imminente scadenza elettorale. Riportiamo del documento, la cui versione integrale è disponibile cliccando sul link a fondo pagina, la parte più interessante (e condivisibile) sul piano politico.

 

Redazione

 

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Una brutta campagna elettorale

L’imprevista campagna elettorale ha creato vasto sconcerto in relazione alla situazione del Paese. Una pandemia ancora strisciante che lascia tutti col fiato sospeso, una riduzione del potere d’acquisto che non si verifica negli altri paesi d’Europa ed una occupazione più di prima precaria, è quanto abbiamo di fronte.

 

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Un sistema politico in difficoltà

Nel nostro paese questo insieme di gravi questioni, in buona parte nuove, mettono a nudo – ci sembra – la mancanza di solidità del sistema politico nei cui confronti cresce, in generale, la disaffezione, il disimpegno anche elettorale, la scarsa convinzione su quanto pure si cerca di fare per affrontare i problemi più urgenti (pandemia e crisi energetica). Il c.d. sovranismo privo di comprensione generale di dove va il mondo, è chiuso nella sua logica identitaria ed è la conseguenza della chiusura nel proprio ego di milioni di italiani. La debolezza del consenso e della partecipazione alla vita dei partiti, necessari per una democrazia attiva vengono a ruota. La personalizzazione della politica portata all’eccesso, lo scarso e mediocre ricambio del personale politico sono tutti elementi compresenti che destano forti preoccupazioni in chi ha uno sguardo dall’alto sulla nostra convivenza e sulle nostre istituzioni.

 

Non c’è solo il buio

Ma non c’è solo il buio; tanti remano contro questa deriva e alimentano la nostra speranza. Anzitutto dalla cattedra di Pietro il nostro papa Francesco che dice quello che bisogna dire sulle disuguaglianze crescenti nel mondo, sulla corsa al riarmo, sulla crisi ambientale che egli ha così ben definito nella “Laudato Si’”. Nell’udienza del 23 agosto ha usato parole “violente”: “La guerra una follia, la guerra è folle, il suo piano di sviluppo è la distruzione… coloro che guadagnano con il commercio delle armi sono delinquenti che ammazzano l’umanità”. E altro di altrettanto pesante. Giudizi che la grande stampa ha boicottato.

 

Nel nostro paese esiste una società civile con movimenti di solidarietà consolidati (spesso interni alle strutture della Chiesa), esiste un movimento pacifista (di cui Noi Siamo Chiesa fa pienamente parte) che in modo permanente denuncia la guerra e propone le politiche della pace, esiste la vita politica nelle amministrazioni locali, a volte con caratteristiche preziose di diversità o addirittura di controtendenza rispetto alla politica nazionale, esistono associazioni ambientaliste che contribuiscono a creare un’opinione pubblica attenta e attiva; esiste un movimento antimafia che cerca di contrastare i poteri criminali che non sparano più ma che sono facilitati nei momenti di crisi (nessuno parla della mafia in campagna elettorale). Nell’eccessivo conformismo dei media il quotidiano cattolico “Avvenire” ha ora un orientamento più positivo, che lo differenzia abbastanza dalle gestioni passate.

 

È questo il tessuto sano e attivo del nostro Paese insieme ai tanti che ovunque, senza essere attivi, partecipano con onestà e passione (e spesso con sofferenza) perché il Paese ce la faccia, non sentono alcuna necessità di modificare la nostra Costituzione repubblicana, contrastando, in particolare, ogni tentativo di superare le regole del governo parlamentare attraverso l’introduzione di forme di presidenzialismo e di minare l’unità del paese attraverso la c.d. autonomia differenziata.

 

Noi Siamo Chiesa ovviamente non dà indicazioni di voto, ma conferma la sua piena appartenenza al filone dei cattolici democratici che dopo essere stati emarginati pesantemente dall’antimodernismo dell’inizio del secolo scorso e dal fascismo, hanno poi saputo contribuire alla vita della nazione partecipando alla Resistenza, facendo tesoro della lezione del Concilio, tenendo una posizione critica anche nei confronti dei vescovi, deplorando i loro interventi a gamba tesa e a senso unico nella politica e le campagne a difesa dei “principi non negoziabili” rispetto a cui Noi Siamo Chiesa ha sempre preso posizioni molto nette.

 

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Per leggere il testo integrale del documento

http://www.noisiamochiesa.org/?p=8770