Il Likud di Benyamin Netanyahu resta il primo partito con 33 seggi, ma non sfonda, malgrado il successo della campagna vaccinale nel Paese.

Il commento del premier Benyamin Netanyahu dopo i primi exit poll è stato: “E’ stata una vittoria gigantesca per la destra e per il Likud”. “E’ chiaro che una netta maggioranza dei cittadini di Israele è di destra e vuole un governo di destra. E questo è quello che faremo”. “Ai cittadini di Israele dico grazie, mi avete un dato un grande successo”.

Ma vedendo le proiezioni si capisce che il fronte anti-Netanyahu – secondo i dati di Canale 13 – raggiunge sulla carta i 59 seggi (due in meno dei 61 necessari per la maggioranza alla Knesset) mentre il blocco del premier si ferma a 54.

Un evento che potrebbe far precipitare Israele nella sua quinta elezione da aprile 2019.

Quello che invece è chiaro è il tasso di mancata affluenza alle urne. Alle 20 era quasi il 5% in meno dello scorso anno. Questa volta è stata del 67,2%. E sembra che tale ritrosia abbia riguardato soprattutto il settore degli arabo-israeliano: che ha fatto registrare un 10% in meno.