La data fatidica è il 3 luglio del 2021, quando l’Italia compresa, dovrà recepire la direttiva SUP  che rappresenta una sorta di bussola per la crociata plastic free. Intanto, le iniziative “plastic- free” si stanno diffondendo sempre di più nel nostro Paese da parte di Atenei, Regioni, Comuni, Associazioni di categoria e altri soggetti, spesso all’insegna della buona volontà e dello spirito creativo.  Purtroppo, non è semplice intervenire contro l’utilizzo indiscriminato di oggetti monouso di materie plastiche che andranno sostituiti con modelli di economia circolare.

Pur nella differenza d’impostazione che caratterizza questi provvedimenti, già emanati da oltre 100 enti locali, c’è un comune denominatore: il divieto di utilizzo e di distribuzione di stoviglie, bicchieri e posate in plastica. A seconda dei casi, si può arrivare anche al divieto di vendita di questi manufatti da parte di negozi e supermercati e interessare anche l’intero territorio comunale, oppure solo determinate aree cittadine, determinati uffici pubblici, servizi gestiti dal Comune, come le mense scolastiche o eventi e manifestazioni pubbliche. Da notare, inoltre, che una parte delle ordinanze proibisce l’utilizzo o la vendita di prodotti che rientrano tra i 10 menzionati dalla direttiva (ad esempio, cannucce o mescolatori per bevande).

Altre ordinanze, invece, si spingono oltre, includendo prodotti come bottiglie, bicchieri, bicchierini da caffè con palette e altri contenitori monouso, che non sono soggetti a restrizioni d’uso da parte della direttiva la quale chiarisce alcune aspetti importanti, ad esempio ricordando che un materiale biodegradabile, per definirsi tale, debba degradarsi per almeno il 90% entro 6 mesi in componenti elementari: Co2 e acqua. Altra cosa è la compostabilità, che può verificarsi in impianto, suolo, liquidi, mari. Gli aggettivi “biodegradabile” e “compostabile” vengono usati alternativamente, ma erroneamente, come se fossero sinonimi. In realtà la biodegradabilità va considerata come una caratteristica del materiale, mentre la compostabilità è un attributo proprio di un manufatto.