Friuli Venezia Giulia: altri fastidi

Chi pagherà il costo di quella nave?

Siamo dominati da un panorama che ha tolto molta vivacità e ricchezza di pensiero. Pensiero politico, pensiero economico, in genere pensiero culturale. Oppure, lo ha confinato a restare dentro limiti sovrastanti. Qualcosa comincia a muoversi, ma sembra sempre essere sotto l’egida di quel mostriciatolo. Si fanno, a livello nazionale, i cosiddetti “stati generali”, ma sono sempre sotto il comando del caporale corona virus.

Dobbiamo mettercela in conto, questa fase sarà piuttosto lunga. Non si risolverà entro quest’anno. Ancorché trovassero farmaci e vaccini, l’economia, stordita come non mai, porterà i segni di questo grande malessere per i prossimi anni. Ricordiamoci sempre che adesso si spendono i soldi che vanno ad aumentare le casse del debito pubblico. E questo non smetterà mai di bussare alla nostra porta e saremo sempre costretti a tenerlo sotto controllo.

In tutto questo pandemonio, ci sono anche rivoletti politici di second’ordine rispetto alla caratura dei problemi economici, non certo però se presi in sé. Questi, ad onor del vero, per quel che sono, sono attraversati da aspetti comunque inquietanti.

Mi riferisco alle cose che si leggono. Che riguardano la nostra Regione. Che da noi stanno al centro della pagina. Che non possono essere trascurati. Ed è su questo che bisogna metterci almeno un po’ di attenzione.

Per esempio, chi pagherà il costo di quella nave? L’armatore rivendica un costo vivo. Un costo che è nato per una richiesta precisa. Richiesta che è giunta dalla nostra Regione. Non si tratta di pochi spiccioli. Ma di una cifra significativa. Pagherà pantalone? Pagheremo noi? In sostanza, con la cassa regionale?

C’è o on c’è un responsabile? O pensiamo che i lavori sulla nave siano frutto di qualche Spirito Santo? O ancora della Regione Veneto o Liguria?

Eh no! L’ordine è partito da qua. Da Trieste. Sappiamo che la Corte dei Conti ci sta mettendo sopra gli occhi. Vedremo quale conclusione trarrà.

Si è parlato di un clamoroso evento che vede implicata una società, la Euro & Promos, che si affida a qualcuno di questa Regione. E non un soggetto privato, ma un soggetto pubblico; un soggetto che rappresenta altri. Si trattasse di una bagattella, allora perderemmo il nostro tempo a sottolinearla. È successo ben altro. Si tratta di aspetti legati ad appalti in odor di mafia. Non è cosa quindi da trascurare. E anche in epoca di Covid-19, dobbiamo saper guardare questi fenomeni con l’occhio attento di chi vuole mantenere sempre alto il profilo etico di questa nostra terra.

Fatto salvo che il Presidente Fedriga resta ai margini di queste vicende, non può non guardare alle stesse con la preoccupazione che ho cercato di sottolineare. Capisco la sua difficoltà, ma il grande politico non sta mai all’ombra di decisioni rinviate.