Giuseppe Toniolo: card. Parolin, “il Papa auspica che i cattolici si interroghino su urgenza di una nuova stagione del loro impegno sociale e politico”

I cattolici italiani imparino da questo loro insuperato ‘maestro’ a interrogarsi sull’urgenza di una nuova stagione del loro impegno sociale e politico

Articolo già apparso sulle pagine di Agensir

“Toniolo fu protagonista instancabile di impegno sociale, ma anche teorico di un disegno globale di rinnovamento”. Lo scrive il card. Pietro Parolin Segretario di Stato vaticano, in una lettera all’arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, in occasione del convegno per il centenario della morte del beato Giuseppe Toniolo, all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

“L’iniziativa è propizia per mettere in luce non solo i meriti storici, ma l’attualità del beato Toniolo, traendo dalla sua testimonianza e dal suo pensiero nuova ispirazione per l’impegno sociale e politico a cui i cattolici non possono sottrarsi, se vogliono essere fedeli al Vangelo”. Ricordando che Toniolo “portò una apertura di orizzonti, uno sguardo illuminato sui processi sociali, culturali ed economici”, il card. Parolin apprezza “il suo rigore di studioso, capace di amore alla verità fino ad andare contro corrente”.

“Si dedicò a elevare la cultura sociale dei cattolici, con associazioni, pubblicazioni e convegni. Creava così il clima favorevole ad iniziative di solidarietà, dalle cooperative alle banche popolari, alle casse rurali”. Cento anni dopo, il cardinale evidenzia come “la situazione dell’Europa e del mondo” sia “segnata da nuovi problemi come l’acuirsi della questione ambientale e il nuovo incontro di popoli e culture nel fenomeno incalzante delle migrazioni”.

Ma “la visione del Toniolo appare ancora capace di offrire spunti di discernimento e di impegno”. Infine, il cardinale si fa portatore di un auspicio del Papa: “I cattolici italiani imparino da questo loro insuperato ‘maestro’ a interrogarsi sull’urgenza di una nuova stagione del loro impegno sociale e politico che, senza annullare le legittime differenze, si inalvei in percorsi unitari di orientamenti e propositi, sottraendo la presenza cattolica nella società alla tentazione dell’indifferenza e al rischio dell’irrilevanza”.