Fonte Agenpress.

Nessun confronto è mai stato possibile, sempre negato dal Socio Roma Capitale e dai due incontri che si sono svolti questa settimana tra il Direttore Generale Giampaoletti e le Organizzazioni Sindacali è emerso che Roma Capitale è orientata a liquidare la Partecipata Roma Metropolitane.

Questa intenzione dovrebbe essere manifestata attraverso un atto di Giunta che sarà presentato lunedì 30 nel corso della prevista Assemblea dei Soci: 4 bilanci non approvati ed un previsionale in perdita. 3 anni di richieste da parte dei lavoratori non ascoltate e di insistenti istanze da parte dei sindacati affinché venisse aperto un tavolo di confronto. E invece, nessun confronto è mai stato possibile, sempre negato dal Socio Roma Capitale.

Se Roma Metropolitane dovesse essere liquidata, al dramma dei lavoratori dovrebbe aggiungersi il dramma della Capitale d’Italia allo sbando, che perderebbe l’unico strumento tecnico di progettazione, attuazione ed ammodernamento delle infrastrutture di Mobilità. La Sindaca e la sua Giunta hanno lasciato morire la partecipata, indifferenti alle grida di allarme dei lavoratori e delle opposizioni, senza avere costruito uno strumento alternativo. Tra piani industriali che avrebbero tagliato un terzo del personale e il previsto scorporo di un pezzo dell’azienda in Roma Servizi per la Mobilità, mai nessuna decisione è stata veramente presa e nessuna attenzione è emersa dalla maggioranza in Capidoglio, su come preservare le infrastrutture in attuazione (Linea C), utilizzare gli investimenti già stanziati (ammodernamento Linea A e B), e restare capaci di progettare il futuro e quindi lo sviluppo di Roma.

A cosa stiamo giocando?

Roma Metropolitane è una società “piccola” 150 lavoratori di altissima competenza e grande esperienza, capace di movimentare un volume ingentissimo di risorse economiche per la città. La Linea C è finanziata prevalentemente dallo Stato Italiano e dalla Regione Lazio; se elimina Roma Metropolitane la Sindaca dovrà spiegare agli enti cofinanziatori cosa ne sarà dell’infrastruttura. La Sindaca dovrà spiegare ai cittadini romani che aspettano da tempo un ammodernamento delle Linee A e B perché dovranno aspettare ancora, visto che i 425 milioni stanziati dal Ministro Delrio alla fine del 2017 non sono stati ancora spesi e lei sta uccidendo la Stazione Appaltante che avrebbe potuto trasformarli in maggiore qualità, efficienza e sicurezza del servizio.

La liquidazione di Roma Metropolitane è pericolosa.

Mi chiedo se la Sindaca abbia fatto almeno sviluppare un’analisi tecnico-giuridica dei rischi a cui espone Roma Capitale ponendo in liquidazione la società, titolare dei contratti con le imprese e che gestisce i contenziosi.

Licenziare i lavoratori o scorporare un pezzo dell’azienda in un’altra che non gode di buona salute e che ha una mission statutaria diversa di certo non rappresentano soluzioni accettabili a tutela del patrimonio pubblico.

La Sindaca e la Giunta, su questa vicenda si sono chiusi in un assordante silenzio, irrispettoso per la Città.

Lunedì 30, quindi domani, i lavoratori, insieme alle organizzazioni sindacali si riuniranno in presidio a difesa dell’azienda e del lavoro che essa può sviluppare per Roma. Dobbiamo stare al loro fianco, a sostenere le loro giuste rivendicazioni e a chiedere un futuro di sviluppo per la città, che questa Sindaca ha abbandonato. L’ascolto e il confronto devono essere valori principi dell’azione politica giornaliera di ogni amministratore, la Sindaca riapra il tavolo su Roma Metropolitane e trovi una soluzione condivisa, che veda protagonista l’azienda nel rilancio e nella gestione delle infrastrutture che occorrono a Roma e non solo, per il rilancio della Capitale d’Italia.

Quanto afferma Augusto Gregori, della Segreteria del PD Lazio.