Un appuntamento tutto al femminile quello del 30 gennaio a GiovedìScienza. Protagonista Laura Cancedda, giovane ricercatrice formatasi negli USA e ritornata in Italia come direttrice del laboratorio di neurofisiologia dello sviluppo presso l’Istituto Italiano di Tecnologia e l’Istituto Telethon Dulbecco.

Quali sono i meccanismi alla base del neurosviluppo delle condizioni genetiche come la sindrome di Down? Può un comune farmaco diuretico essere la soluzione per il trattamento dei sintomi cognitivi tipici di questa patologia? 

La risposta a queste domande si trova nella ricerca condotta dal team di Laura che ha permesso di scoprire come un farmaco possa ristabilire una corretta funzionalità cerebrale in modelli animali affetti da sindrome di Down. 

Infatti conoscendo il cervello è possibile indagare la causa delle malattie del sistema nervoso e pensare a nuovi interventi terapeutici.

Il cervello umano è un organo estremamente complesso. Contiene un numero strabiliante – quasi 100 miliardi – di unità funzionali, i neuroni, connessi da strutture specializzate, le sinapsi. Queste connessioni si formano durante lo sviluppo a partire da programmi genetici ben definiti ma, sotto la costante influenza delle esperienze sensoriali, emozionali e di apprendimento, possono modificarsi anche in età adulta. 

Molte volte i risultati di una ricerca danno frutti in termini di miglioramento della salute solo molto tempo dopo. Altre volte, come nel caso della ricerca di Laura Cancedda, i tempi potrebbero essere più rapidi.