Il 2022 si apre con la speranza di una ripresa ancor più forte del Paese. Draghi, per questo, deve restare a Palazzo Chigi.

 

I cittadini italiani hanno ben compreso, anche meglio delle forze politiche, quanto il binomio Mattarella-Draghi sia stato importante, utile ed efficace, anche sul piano internazionale. Tuttavia lemergenza non ancora superata, per effetto della recrudescenza della pandemia, richiede sommamente che l’attuale Presidente del Consiglio rimanga al suo posto.

 

Mariapia Garavaglia

 

Si suol dire anno nuovo e vita nuova e mi fa piacere ricordare questo adagio, perché il 2022 sarà un anno in cui i sacrifici e le incertezze degli ultimi mesi potranno trovare sollievo a causa della grande dimostrazione di responsabilità e solidarietà che gli Italiani sanno dimostrare.

La scienza ci aiuterà con nuovi rimedi e potremo alimentare la speranza perché insieme ce la faremo: siamo un grande popolo.

 

Un’altra grande prova vinceremo nel nuovo anno: continueremo col governo Draghi ad implementare l’attuazione dei progetti previsti dal PNRR. Penso dobbiamo gratitudine al Presidente del Consiglio che si è dimostrato completamente dedito al compito affidatogli dal Capo dello Stato che per perseguire due obiettivi, ancora attuali, la strategia antiCovid e l’implementazione del Recovery plan, che ci piace definire Next Generation eu.“L’onore va all’Italia. Non per la bravura dei suoi calciatori, che hanno vinto il grande trofeo europeo, né per le sue popstar, che hanno vinto l’Eurovision, ma per la sua politica” (Economist).

 

I cittadini italiani hanno ben compreso, anche meglio delle forze politiche, quanto il binomio Mattarella-Draghi sia stato importante, utile ed efficace anche sul piano internazionale. La competenza, la pazienza e la prudenza del Presidente del Consiglio sono virtù che stanno riconciliando i cittadini con la politica. È un risultato non scontato e che i partiti dovranno evitare di disperdere. Proprio sul fronte della politica una novità certa sarà la elezione del Presidente della Repubblica e, nel caso si tratti di una donna, sarebbe una novità assoluta.

 

Da molti mesi – troppi – ben prima della scadenza naturale si è diluito un dibattito ad ogni livello, giuridico, politico, ‘astrologico’ sulle opportunità che Mattarella potesse essere riconfermato, che Draghi sarebbe il presidente designato, e via una serie di nomi, con poco rispetto delle persone ma per me, soprattutto, delle istituzioni. Anche all’estero viene manifestato interesse alla nostra vicenda perché con la presidenza di Draghi al governo è aumentata la reputazione del nostro Paese sul piano internazionale.

 

Se Draghi salisse il colle del Quirinale avremmo una breve ‘vacatio’ al Governo e quindi un eventuale – non necessariamente – stato di confusione con richiesta di elezioni, ecc.; soprattutto si interromperebbe il percorso per la puntuale e precisa realizzazione di tutti i progetti da approvare entro il 2023. Senza Angela Merkel sulla scena europea, non sarebbe più utile, per tutti, Draghi a Bruxelles? La lettera scritta a quattro mani di Draghi con Macron è un vero innovativo programma verso una Europa che consolida la sua leadership a livello planetario: “una” per radici culturali, per potenza di Pil, per forza di deterrenza militare e soprattutto per la sua concezione umanistica dello sviluppo e del welfare.

 

La politica lungimirante e alta prepara il futuro con pazienza, perspicacia e lavoro diplomatico. Il destino dell’Italia non è confinato a sud delle Alpi ma da protagonista in Europa. Proprio L’emergenza che continua chiede che Draghi stia al suo posto. Al Quirinale ‘ basta’, si fa per dire, un politico di alta levatura morale, che ha esperienza parlamentare e di governo, ami le istituzioni più di se stesso, si faccia guidare dalla Costituzione, rispetti la dialettica parlamentare e le dinamiche dei partiti. Il Governo è il vertice per le decisioni emergenziali. Il Presidente della Repubblica le accompagna.

 

Purtroppo le virtù della buona politica sembra si siano perse per strada se, per calcoli tattici, si sono operate modificazioni della Costituzione senza considerare “le conseguenze delle conseguenze” (Aldo Moro). Non era chiaro che questa legislatura avrebbe dovuto votare il Capo dello Stato? Non si dica che, siccome le prossime assemblee legislative avranno un numero ridotto di parlamentari, la elezione del Presidente della Repubblica è ‘delegittimata’. È già accaduto: si ricordi che questa fu la giustificazione per le elezioni anticipate che ‘dimisero’ il governo Ciampi, nel 1994.

 

Un presidente osannato da tutto il Paese all’inizio della attuale legislatura era stato fatto oggetto di richiesta di ‘Impeachment’. Circa il 74% dei cittadini preferirebbe il presidenzialismo. Pericolosi i sondaggi per decidere…

Siamo un popolo abituato a osannare o a demolire personaggi e istituzioni, facile alla ‘ eroicizzazione’. Credo che abbiamo tutti applaudito in cuor nostro il Preside Mattarella, unendoci alle ovazioni tributategli alla Scala. Il teatro milanese non è nuovo a dare messaggi politici. Ricordiamo il viva V.E.R.D.I risorgimentale? Ma standing ovation, perché censore verso i politici, gli spettatori della prima scaligera tributarono a Francesco Saverio Borrelli ai tempi d’oro dei pool di “Mani pulite”.

 

Perciò sarei cauta sulla elezione diretta. Credo che il sentimento degli Italiani a favore in questo momento a favore del presidenzialismo sia da attribuire alla grande ammirazione e gratitudine verso questo Presidente. Sergio Mattarella ha ‘indossato’ la Costituzione per servire il Paese. Ha saputo ‘costruire’ tre così diversi governi in questa legislatura per rispettare il voto degli Italiani e consentire tuttavia di accompagnare e in qualche modo guidare le soluzioni di volta in volta più coerenti don le necessità del Paese. La sua storia personale che per un lungo tratto di strada ho condiviso nel partito e nelle istituzioni è il fondamento di un agire che ha intercettato i sentimenti del popolo. Ricordo il suo discorso di insediamento quando ha ricordato “i volti della Repubblica”: ci ha proposto una rassegna dei volti degli Italiani che nel suo settennato ha incontrato, guardando nei loro occhi, dei bambini, come dei vecchi, degli sportivi come dei malati…lascia un segno importante nelle istituzioni e una testimonianza per tutti, da non sprecare, dimenticando.

 

Sarà bene quindi che in futuro ogni proposta per modificare la Costituzione venga inquadrata in un disegno complessivo e ben ponderato.