IL BARDO INCONTRA LA REGINA CLEOPATRA: DISSERTAZIONI SULLE SORTI DELL’IMPERO (NELL’ERA MELONI).

È bastato a Cleopatra mostrare condiscendenza e indole gentile per avere un bottino più grande di quanto poteva apparire all’inizio. In effetti, “quanto il Bardo è voglioso di apparire e di entrare nelle grazie di qualcuno, tanto la potente Cleopatra sa per maestria quanto poco costa dare udienza e ascoltare, con pazienza e accondiscendenza velata, le parole del ingenuo Bardo”.

 

Nel piccolo villaggio gallico alla notizia che il Bardo aveva mandato all’insaputa del capo e di Asterix una richiesta di incontro con la potente regina Cleopatra, moglie del nemico Giulio Cesare, si sono vissuti momenti di sgomento e di rabbia; sgomento perché non si era potuto valutare i pro e i contra di una tale richiesta e di rabbia perché ancora una volta il Bardo aveva preso una iniziativa da solo ignorando il capo e l’intero villaggio. Ma quello che destava ancora più sospetto è che la potente regina aveva accettato di incontrarlo pensando di tranne vantaggio. E sì, perché quanto il Bardo è voglioso di apparire e di entrare nelle grazie di qualcuno, tanto la potente Cleopatra sa per maestria quanto poco costa dare udienza e ascoltare, con pazienza e accondiscendenza velata, le parole del ingenuo Bardo. Meglio lui del villaggio che l’astuto Asterix o l’irascibile capo-villaggio Abraracourcix.

E così puntualmente è avvenuto. Il Bardo si è presentato con il suo “cahiers de doléances” fitto fitto di contro proposte pensate per il meglio dell’Impero, con l’accortezza di usare un tono dimesso e sussiegoso per non irritare la suscettibilità della regina Cleopatra, ma certo di non voler sfigurare difronte a tanto potere. E a nome di un villaggio non suo ha contrattato una tregua di qualche settimana. La regina da parte sua ha ascoltato, annuito, precisato dove serviva e mostrato benevolenza, la stessa che mostra la volpe per stanare la sua preda dalla tana: accoglierà dove è possibile e fermamente respingerà dove proprio non si può venir meno ai principi dell’Impero. E si sono così salutati: uno certo di aver fatto una gran bella figura, più per sé che per il villaggio (ma si conosce l’ego del Bardo), e l’altra certa di avere acquistato inaspettatamente una gran bella spia in campo avverso e che in fondo il prezzo è stato basso. È bastato mostrare condiscendenza e indole gentile per avere un bottino più grande di quanto poteva apparire nei primi minuti.

Ma il villaggio di Asterix non è stato con le mani in mano. Ha inviato pronte spie a catturare le parole dell’incontro e pronte a riferire, quindi, prima che il Bardo faccia rientro. Asterix che pure ha accolto il Bardo dandogli una casa, e ascoltando con serena rassegnazione, lo stonato canto, non ha gradito questa mossa e per certo ha già fatto sapere che non è il pensiero di tutto il villaggio, e che si vedrà al momento dei fatti se ci sarà battaglia tra i due eserciti o si tratterrà di sole scaramucce affidate al prode Obelix. D’altra parte l’argomento dell’incontro riguardava come allocare il prossimo anno i sestersi dell’Impero e quindi pur non avendo i Galli moneta, sempre con i sesterzi devono aver a che fare se vogliono comprare i beni che non producono e qualche gioiello per le mogli. Sapere se si spenderà e come, o se si risparmierà e dove, ha la sua importanza anche per il piccolo villaggio dei Galli.

E così, mentre sulla strada del ritorno il Bardo intona il suo sgraziato canto, Cleopatra manda segreti messaggeri ad Asterix per sapere come davvero stanno le cose, per essere sicura di riferire il vero al potente Cesare; ed Asterix invece, mentre attende i messi di Cleopatra per sedersi al tavolo delle trattative da leader qual è, prepara una doccia “rinfrescante” all’incauto Bardo. I due popoli per il momento attendono di capire se l’anno che verrà sarà di ristrettezze o si ci si potrà concedere qualcosa in più, non molto certo ma il giusto per portare, come si dice, in vacanza la famiglia, riavviare la bottega o tenere il lavoro che si ha, curare il nonno, dare un lavoro al giovanotto che ti gira ancora in casa, scaldarsi, cucinare e illuminare la casa.