Uno studio dell’Università dell’Ohio  afferma che Ldl, il ‘colesterolo cattivo’, non è il solo elemento da controllare per capire se si è a rischio di infarti o malattie coronariche. .

Infatti esistono tre sottoclassi e di queste che compongono l’Ldl, solo uno causa danni significativi.

Secondo gli studiosi, la sottoclasse B dell’Ldl è risultata essere la più dannosa per la funzione endoteliale (il tessuto che compone i vasi sanguigni e il cuore) e può contribuire allo sviluppo dell’aterosclerosi. Dunque, stando alla ricerca pubblicata sull’International Journal of Nanomedicine, non è la quantità totale di colesterolo Ldl che si ha, ma piuttosto la concentrazione della sottoclasse B in relazione alle altre due (la sottoclasse A e la sottoclasse I) che dovrebbe essere utilizzata per diagnosticare l’aterosclerosi e il rischio di infarto.