Articolo pubblicato sulle pagine di estense.com a firma di Matteo Bellinazzi

Libertà, democrazia, antifascismo, e costituzione: ecco i temi principali su cui si fonda e lavorerà il neonato ‘Comitato Tina Anselmi’, che vuole portare avanti i valori incarnati dall’ex partigiana e prima donna ad aver ricoperto la carica di ministro della Repubblica Italiana.

All’incontro presso il Factory Grisù hanno preso parte i rappresentanti Daniele Civolani, Roberto Cassoli, Paola Castagnotto e Anna Vinci ed è stata anche l’occasione per presentare l’autobiografia di Tina Vinci, una “Storia di una passione politica” scritta da Anna Vinci.

“Questo comitato – ha voluto sottolineare Daniele Civolani, uno dei fondatori – non nasce per opporsi a qualcuno o a qualcosa, ma per combattere l’ignoranza, l’indifferenza, l’egoismo e il travisamento della storia”.

L’organismo nasce per riunire buona parte delle organizzazioni democratiche del territorio, “considerando – ha continuato Civolani – anche i cambiamenti politici che stanno avvenendo”.

‘Gli uomini e le donne fanno la storia, ma non conoscono la storia che fanno’ –ha detto, leggendo dal documento fondativo la rielaborata citazione di Hegel –. La storia che si ignora è quella del Novecento, secolo ‘grande e terribile’ nelle sue tragedie e nelle sue conquiste di libertà, ed è la cornice entro cui le Associazioni che hanno deciso di costituirsi in un Comitato Unitario, intendono collocare progetti, programmi, iniziative culturali da mettere a disposizione delle scuole e della cittadinanza intera”.

In particolare, il lavoro del comitato si rivolgerà ai giovani, “nel nome di due grandi donne testimoni delle tragedie e della riscossa del Novecento: Tina Anselmi, partigiana antifascista a 16 anni, e Liliana Segre, sopravvissuta al campo nazista di Auschwitz-Birkenau”.

Il Comitato manifesta pertanto “la volontà di resistere democraticamente e di farsi sentire culturalmente, animato dall’intenzione di ricreare le condizioni fondamentali per far vivere una democrazia del dialogo e del confronto che promuova il riconoscimento in una comune cultura di libertà, giustizia sociale, tolleranza e democrazia plurale. Perché vorremmo – ha concluso Civolani – che Ferrara fosse più attenta e più unita per i valori dei diritti civili”.

Al Comitato aderiscono: Anpi, Arci, Associazione Nazionale Partigiani Cristiani, Centro Donna e Giustizia, Cgil, Cisl, Uil, Comitato Ferrara per la Costituzione, Istituto Gramsci, Libera e Udi.