Il contributo dell’Italia allo sviluppo della politica europea

Una voce autorevole che si svolga contestualmente su tutti i vari aspetti della vita politica attuale dei popoli europei

Nella politica europea noi italiani dobbiamo assumere un atteggiamento complessivamente più sereno e non concentrato sui soli problemi economico-finanziari, pure assai importanti. Lo sguardo dell’Italia infatti deve essere rivolto a tutte le questioni legate al restante processo di costruzione dell’Unione Europea, dove possiamo e dobbiamo svolgere, come fin dalle origini, un ruolo politico di primo piano.

La voce di un paese molto popoloso, con istituzioni democratiche e legislazione moderna sui diritti della persona, con un apparato economico di tutto rispetto e una tradizione di vita culturale libera e creativa, deve esprimere i suoi orientamenti con sicurezza e autorevolezza, senza essere frenata dalla urgenza di problemi pur delicati e complessi quali quelli sul tappeto ai quali accennavo. Una voce autorevole che si svolga contestualmente su tutti i vari aspetti della vita politica attuale dei popoli europei, nei loro risvolti culturali, tecnologici, giuridici, scientifici, dei diritti umani e della vita spirituale e religiosa, della sicurezza e delle relazioni internazionali con il resto del mondo, deve in ogni campo far sentire il suo peso nell’indirizzare e sollecitare l’ancor lungo e necessario cammino di integrazione che il processo storico stesso ci indica.

Una tale politica attiva, positiva, ottimista, deve essere oggi svolta dall’Italia in Europa, cercando di abbandonare la linea politica settoriale tutta concentrata sul pur importante e vitale ampio campo delle problematiche economico-finanziarie, linea oggi spesso condotta con spirito inutilmente aggressivo che nell’apparente forza mette a nudo la sottostante debolezza. Anche nella politica estera europea deve essere svolta dall’Italia una iniziativa dunque complessiva, come deve essere sempre intesa ogni vera azione di carattere politico. Solo in tal modo lo stesso ascolto della voce dell’Italia da parte degli altri Paesi potrà acquistare maggior attenzione, perché ciò che in qualche misura si chiede alla comprensione degli altri si inserisce in un dialogo più ricco ed equilibrato di considerazioni e valutazioni.

Questa, a pensar bene, è stata sempre la linea di condotta nella politica estera dei governi dell’Italia dal 1945 ad oggi. Fu così che con mitezza e serietà Alcide De Gasperi fu ascoltato, compreso e accolto come partner con pari dignità e autorevolezza. E con De Gasperi l’intero popolo italiano che saggiamente guidava.