Il dolore

Per fortuna, qui di politico non c’è nulla. E guai a strumentalizzare momenti così tragici per scopi gretti e ingiustificati.

Il dolore più intenso è capitato ieri nella Questura di Trieste, echi di dolore che si spegneranno in noi, ma che resteranno eternamente nei familiari delle vittime, qualcosa di irrazionale, più irrazionale di qualsiasi evento delittuoso. Siamo venuti a conoscenza che chi ha consumato quell’efferato duplice delitto, è un soggetto affetto da turbe mentali.

Non sappiamo il grado d’intensità dello squilibrio psichico; posso presumere si tratti di una turba psicotica più o meno grave. Questa condizione getta sul fatto qualche ombra e qualche dubbio e anche qualche incertezza in più circa la crudeltà della vicenda.

La volontà, nelle persone con squilibri mentali, è sempre una volontà limitata: non può essere piena consapevolezza del gesto di chi è vinto da malanni di quella natura. Questo aspetto, invece di toglierci dolore, lo accentua. Perché non sappiamo addebitare la follia omicida ad una fonte certa e sicura. È come se si allargasse il raggio di responsabilità del doloroso gesto.

Dovranno fare una serie di perizie per capire cosa sia veramente accaduto in quel terribile istante. Resta, comunque, l’incolmabile sofferenza di due bravi poliziotti che, nell’esercizio delle loro funzioni, mai avrebbero immaginato di incontrare quel giorno l’assurdo, quell’assurdo che si è concretizzato nella propria morte.

Non è compito mio esaminare, né, tantomeno, inoltrarmi nel periglioso cammino dello stabilire se avessero fatto il giusto trattamento i sanitari nei riguardi del folle omicida. Questo tema è è troppo complesso per me, ma ciò non toglie che rilevandolo non possa permettere al lettore di prendersi cura per approfondire anche questa tematica, magari leggendo altri commenti e riflettendo con se stesso.

L’amarezza ha indistintamente colpito tutti i nostri corregionali. L’irragionevolezza e lo disorientamento che ha attraversato la mente di tutti coloro i quali hanno sentito la notizia, andranno lentamente attenuandosi; del resto, come tutti gli eventi umani, ad una prima elevata intensità, succederà poi un’espressione via via più sottile.

Per fortuna, qui di politico non c’è nulla. E guai a strumentalizzare momenti così tragici per scopi gretti e ingiustificati.