Il futuro tra utopia e catastrofe”: gli Incontri della Diocesi dì Alessandria. Intervista con Renato Balduzzi (La Voce Alessandrina).

 

Anche questanno la Diocesi di Alessandria organizza i Martedì di Avvento, in collaborazione con il Centro di cultura dellUniversità Cattolica e il Meic, Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale di Alessandria. Il 30 novembre sarà ospite il professor Pierluigi Viale, Ordinario di Malattie Infettive nellUniversità di Bologna. A seguire, il 7 dicembre, interverrà il professor Stefano Zamagni, docente di Economia politica nellUniversità di Bologn. Infine, martedì 14 il ciclo di incontri si concluderà con la professoressa Morena Baldacci, teologa, docente di Liturgia alla Facoltà teologica di Torino.

 

Andrea Antonuccio

 

Abbiamo chiesto a Renato Balduzzi, Ordinario di diritto costituzionale all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, nonché instancabile promotore dei Martedì diocesani, di cominciare a introdurci ai contenuti che ascolteremo. A partire dal titolo: “Il futuro tra utopia e catastrofe”.

Professor Balduzzi, perché questo titolo?

«Da una parte, la catastrofe è in mezzo a noi, sotto forma di un virus pandemico che sappiamo non sarà l’ultimo, sotto forma di una malattia dell’ambiente difficile da curare, e sotto forma di una malattia spirituale, anche dentro la Chiesa, che sappiamo di dover curare. Questa “terna” di difficoltà può essere considerata dunque come una “catastrofe”. Dall’altra, noi abbiamo delle ragioni di speranza, e per questo il futuro non è più soltanto un tempo verbale, ma è la nostra speranza: nei confronti delle minacce per la salute, intrecciate con quelle per l’ambiente e con le minacce spirituali che rendono più difficile il cammino comune nella Chiesa».

Parliamo dei relatori di questi Martedì di Avvento.

«Per i motivi che ho esposto, abbiamo invitato un infettivologo di grande equilibrio come Pierluigi Viale, che ci aiuterà a capire come si può vivere e stare in mezzo alle pandemie, per evitare di comportarci come fanciulli ignari o come “alieni” arrabbiati e facili prede delle tante “bufale” che circolano sul web. Sotto il profilo dell’ambiente, Stefano Zamagni, economista di fama internazionale, ci spiegherà perché quella di Francesco non è un’utopia, ma può diventare un luogo, un topos della nostra vita. E infine Morena Baldacci, teologa della liturgia, ci aiuterà a capire come ridurre lo scarto tra sinodalità liturgica e sinodalità pastorale. Uno scarto che ci sarà sempre, è chiaro, ma che a noi sembra ancora eccessivo».

Di questo ciclo di tre incontri, qual è lappuntamento che lei attende con più interesse?

«È difficile dirlo. Il primo incontro è più immediato, per imparare a vivere nella pandemia e a sconfiggerla; il secondo rappresenta il medio-lungo termine: guarda alle generazioni di domani, perché noi siamo oggi la prima generazione a percepire così chiaramente il cambiamento climatico nella nostra vita. Il terzo Martedì invece è per l’oggi e per il domani, perché affronta la domanda su quale sia il legame tra il professare la nostra fede e la vita: come possano stare insieme fede e storia, che cosa unifichi la nostra vita interiore e l’attività esteriore, come collegare l’eucaristia quotidiana o domenicale, la liturgia, i sacramenti con le relazioni tra di noi e verso gli altri, come passare dall’assemblea liturgica a quella sinodale, insomma con quale sentimento e atteggiamento, e con quale coerenza, affrontiamo la pandemia e le tante questioni di oggi».

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