Il governo e il calendario scolastico

Finora questa evidente contraddizione è sfuggita alla politica e agli organi di informazione.

Nel suo intervento in Parlamento, il Presidente Draghi, in previsione del Consiglio Europeo , ha parlato anche di scuola: un tema che gli sta a cuore come priorità nell’agenda di Governo.

Come riferisce il Punto del Corriere della Serra si tratta di una emergenza annunciata da tempo ma momentaneamente accantonata, anche a ragione della chiusura degli istituti scolastici nelle regioni rosse.

Riportiamo una parte del suo intervento: “Se la situazione epidemiologica lo permette, cominceremo a riaprire la scuola in primis. E cominceremo a riaprire la scuole primarie e la scuola dell’infanzia anche nelle zone rosse , allo scadere delle attuali restrizioni, ovvero speriamo subito dopo Pasqua”. Nelle zone arancioni sarà invece probabile la ripresa della didattica in presenza al 50% per gli altri ordini (scuola media inferiore e superiore).

“Il primo giorno tutti gli studenti, ma anche i bimbi di nidi e materne, dovranno essere sottoposti a tampone rapido. Il test sarà ripetuto ogni settimana e in caso di positività sarà effettuato un molecolare (PCR) a tutta la classe.

In questo modo si creerà una sorta di bolla per proteggere gli alunni ma anche i docenti visto che non tutti saranno già stati vaccinati. Per effettuare i controlli si è deciso di chiedere aiuto ai militari e ai volontari della Protezione civile che potranno essere impiegati all’ingresso degli istituti, utilizzando i ‘salivari’ che forniscono una risposta in pochi minuti e sono adatti ai più piccoli”.

Ottimi propositi e lungimiranti attese. C’è solo un dettaglio che balza agli occhi in tutta la sua evidenza.

Il Presidente riferisce che la riapertura delle scuole dell’infanzia e primaria avverranno “allo scadere delle attuali restrizioni, ovvero speriamo subito dopo Pasqua”, per dar seguito allo screening dei tamponi alla popolazione scolastica.

Tuttavia va evidenziato che l’Ordinanza del Ministro della salute Roberto Speranza, del 12 marzo u.s. , di chiusura delle scuole in zona rossa per 15 gg scade il 29 marzo.

Forse è sfuggito al Presidente Draghi, al Ministro Speranza e allo stesso Ministro della P.I. Patrizio Bianchi che le vacanze pasquali – secondo il calendario scolastico nazionale – decorrono dall’1 aprile al 6 aprile. 

Peraltro il Decreto Legge n° 30 del 13 marzo 2021  “individua ulteriori misure in considerazione della maggiore diffusività del virus e delle sue varianti, oltre a misure specifiche valide durante il periodo pasquale. Nei giorni 3, 4 e 5 aprile 2021P, fatta eccezione per le Regioni o Province autonome collocate in “zona bianca”, le disposizioni previste per la zona rossa si applicheranno su tutto il territorio nazionale” .

In buona sostanza nessuno si sarebbe accorto che restano scoperti due giorni, il 30 e il 31 marzo p.v. che – non essendo compresi nell’Ordinanza del Ministro della salute e nei giorni delle vacanze pasquali – comporterebbero la riapertura delle scuole – si sottolinea per due giorni- e il rientro in aula degli alunni di ogni ordine e grado.

Ci si chiede come possa essere sfuggita questa circostanza. Rientrare per due gg per poi richiudere le scuole nelle vacanze pasquali (aggiungendo le restrizioni di cui al citato D.L. n°30 del 30 marzo) significa rimettere in moto tutti i meccanismi che consentono la frequenza degli alunni: aule aperte, spazi interni ed esterni, mense , trasporti. In questi due gg potrebbero essere vanificati – con la presenza fisica a scuola –  gli isolamenti dei 15 gg precedenti. Si aggiunga che la tracciatura annunciata da Draghi a mezzo “tamponi per tutti”, potrebbe auspicabilmente decorrere “il primo giorno” successivo dopo le vacanze pasquali.

Finora questa evidente contraddizione è sfuggita alla politica e agli organi di informazione.

Segnalando l’evidente incongruenza, oltre a chiedersi come possano i Ministri non conoscere il calendario scolastico nazionale, si suggerisce un provvedimento che allunghi gli effetti dell’OM di Speranza fino a congiungersi con l’inizio della vacanze pasquali. Si tratta di due soli giorni che – nel bene o nel male – potrebbero essere determinanti, condizionando gli esiti della successiva tracciatura a mezzo tamponi annunciata dal Presidente Draghi.