Secondo il rapporto del National Center for Homeless Education sarebbero 1,5 milioni gli studenti senza un tetto sulla testa. Di questi, la stragrande maggioranza ha trovato soluzioni di fortuna con amici o parenti o, cosa assai inconsueta e disdicevole per gli americani, è tornata a vivere con i genitori. Ma, nonostante questo, secondo il rapporto il 7% vive in edifici o automobili abbandonati.

Di questo 1,5 milioni di giovani senza fissa dimora, 271 mila presentano delle disabilità, mentre 261 mila hanno una conoscenza limitata della lingua inglese. Quasi 130 mila, inoltre, sono non accompagnati, e 16 mila sono giovani migranti. Lo studio è relativo agli studenti dall’età di circa tre a circa diciotto anni. I giovani identificati come senzatetto possono aver vissuto senza fissa dimora per un periodo di tempo di qualsiasi durata all’interno dell’anno preso in analisi.

Rispetto all’anno scolastico 2015-2016, il numero di giovani senzatetto iscritti a una scuola pubblica è aumentato del 15 per cento. Negli stessi due anni, il numero di giovani senzatetto che risiede in luoghi “non riparati” — fra cui automobili, parchi, campeggi, rimorchi ed edifici abbandonati — si è più che raddoppiato.

Ben sedici stati hanno registrato una crescita di almeno il 10% e otto di questi registrano un picco del 20%, a parte il Texas, dove il numero è letteralmente raddoppiato del 100%.

I dati governativi relativi allo stesso 2018, inoltre, misurano al 18 per cento della popolazione totale le persone che vivono in condizioni di povertà.

Barbara Duffield, direttore esecutivo della “SchoolHouse Connection”, un’associazione no-profit che si occupa di giovani senza fissa dimora, ha definito i numeri allarmanti: “Per molti di questi giovani, le scuole pubbliche sono l’unica fonte di sostegno. Le scuole esistono in tutte le comunità, indipendentemente dal fatto che ci siano o meno abbastanza posti letto: sono tenute a identificare, iscrivere e aiutare chi è per la strada”.