Mi dispiace, ma io resto dell’opinione che con il tentativo politico del partito di Conte noi, e per noi intendo quanti ci richiamiamo alla tradizione del popolarismo sturziano, abbiamo corso il pericolo, ancora non del tutto tramontato, di veder rinascere in Italia il vecchio trasformismo cattolico moderato di stampo giolittiano, per intendersi: lo storico trasformismo del modello “patto Gentiloni”.

Possibile che non ci dica nulla il tentato “mercato delle vacche”, alla ricerca dei costruttori, salvatori della Patria, attraverso la più indecente compravendita pubblica, fortunatamente fallita? Il tentativo di fondare un partito sul nulla culturale e programmatico?

Ma non riusciamo a capire in quale baratro sta sprofondando la vita pubblica italiana quando i discorsi dei massimi leaders politici sono del tutto vuoti di contenuti, di idee e sono fondati solo su appelli a vivere insieme, a stare insieme, a colloquiare, a dibattere, senza un oggetto, una finalità, un’analisi storico-politica del recente passato e una proposta di proiezione sul futuro?