Fa un po’ effetto leggere sulle cronache che un giudice monocratico del Tar ha bloccato la discarica di inerti e fanghi a Monte Carnevale, zona Ponte Galeria. Vi si opponeva un comitato di cittadini che tra le ragioni addotte ne ha trovata una insospettabile: l’esistenza di un nido di civette, specie protetta, a rischio distruzione ove fosse realizzato l’impianto. Fa effetto non tanto la notizia in sé, una delle tante che vanno a ingolfare l’elenco dei vari blocchi amministrativi, ma il contesto in cui cade la notizia stessa. 

Tutto ci si aspetterebbe in un tempo di emergenza meno che apprendere l’ennesimo rigurgito di una “normalità impeditiva” di scelte necessarie al futuro di Roma. In queste ore, infatti, si ripete a destra e manca come sia giusto e necessario ripensare un modello giuridico amministrativo sovraccarico di procedure, vincoli e controlli.  Ci stiamo rendendo conto, forse, che pure in questo campo il troppo stroppia. Non a caso s’invoca il modello Genova, adottato per la costruzione del nuovo ponte, che in sostanza offre una risposta all’emergenza attraverso deroghe al Codice degli appalti.

Fin qui le vicende della giustizia amministrativa; poi, a completamento, insorgono quelle politiche. Il prof. Martelli, spalleggiato dai grillini, si è lanciato in una campagna social per il ripristino dell’ospedale Forlanini, chiuso da anni, in vista di possibili pericoli di espansione del coronavirus. La proposta non ha trovato il consenso della Regione, essendo implausibile immaginare che il rafforzamento delle attività di contrasto all’epidemia passi attraverso l’ipotetico rilancio di un ospedale i cui tempi di riattivazione non potrebbero essere compatibili con l’urgenza della manovra da approntare. Non si capisce per quale motivo un medico informato, legato da anni alla politica, si metta su questo piano di infecondo populismo mediatico, vagheggiando cose altamente improbabili.

Infine, parlando dei partiti, stride con la serietà del momento la condotta del Pd di Roma e del Lazio nel suo enfatizzare incongruamente l’opposizione alla Raggi. L’ultima uscita di Bruno Astorre, senatore e segretario regionale, è servita a polemizzare ieri con l’attuale inquilina del Campidoglio a proposito degli interventi igienici – ritenuti insufficienti – sulle strade e i cassonetti dell’immondizia. “La sanificazione è urgente, servirebbe un sindaco vero”, ha detto Astorre. Ora, se il Pd ha fatto bene nei giorni passati a richiamare il centro destra alla opportunità di una tregua sul piano della lotta politica nazionale, a maggior ragione dovrebbe richiamare se stesso, nel quadro della dialettica democratica locale, a un maggior fair play nei confronti di un’amministrazione guidata da grillini,  vuoi o non vuoi suoi alleati di governo.

Non è detto che la pubblica opinione voglia comunque plaudire a queste dimostrazioni di superficialità, certamente non in linea con il bisogno di responsabilità e concretezza di cui la politica è chiamata a farsi carico nelle attuali circostanze critiche. Per fortuna il Papa ha compiuto uno dei suoi gesti clamorosi, sempre sull’orlo di una imprevedibilità che scuote le coscienze e rincuora l’animo delle persone, andando a piedi a San Marcello per raccogliersi in preghiera davanti al Crocefisso del miracolo contro la peste. Dobbiamo farne memoria e aggrapparci alla speranza, consci di un messaggio più che mai valido e propizio anche (e soprattutto) per il mondo della politica.