La cefalea

La fisiopatologia delle cefalee primarie è ancora più difficile da determinare rispetto alle cefalee secondarie.

Per mal di testa o cefalea si intende il dolore provato in qualsiasi parte della testa o del collo. Può essere un sintomo di diverse patologie. Il tessuto cerebrale di per sé non è sensibile al dolore, poiché manca di recettori adatti, perciò il dolore è percepito per via della perturbazione delle strutture sensibili che si trovano intorno al cervello. Nove zone della testa e del collo hanno queste strutture: il cranio (più esattamente, il periostio del cranio), muscoli, nervi, arterie e vene, tessuti sottocutanei, occhi, orecchie, seni paranasali e le mucose.

Vi sono una serie di diversi sistemi di classificazione per il mal di testa. Il più riconosciuto è quello proposto dalla International Headache Society. La cefalea è un sintomo aspecifico, ciò significa che ha molte possibili cause. Il trattamento di un mal di testa dipende dalla eziologia, cioè dalla causa di fondo, ma comunemente prevede l’assunzione di analgesici.

Il mal di testa spesso deriva da una trazione o dalla irritazione delle meningi e dei vasi sanguigni. I nocicettori possono anche essere stimolati da traumi cranici o tumori e quindi causare mal di testa. Inoltre il loro stimolo può avvenire in seguito a stress, dilatazione dei vasi sanguigni e la tensione muscolare. Una volta stimolato un nocicettore invia un messaggio dalla fibra nervosa alle cellule nervose del cervello, segnalando che una parte del corpo fa male.

La fisiopatologia delle cefalee primarie è ancora più difficile da determinare rispetto alle cefalee secondarie. Sebbene il meccanismo che porta a emicrania, cefalea a grappolo e cefalea tensiva non sia ancora ben compreso, vi sono state diverse teorie nel corso del tempo che tentano di fornire una spiegazione di ciò che accade esattamente nel cervello.

La cefalea si manifesta principalmente con un dolore alla testa. Le crisi dolorose possono essere episodiche o croniche; nel primo caso sono sporadiche, mentre quando cronicizzano la frequenza di comparsa è elevata (si presentano per almeno 15 giorni al mese). In alcuni casi, il dolore è modesto e facilmente risolvibile con l’adozione di piccoli accorgimenti. Talvolta, invece, le crisi possono essere particolarmente forti e invalidanti.

La cefalea tensiva si presenta con un dolore persistente, ma generalmente lieve e bilaterale (interessa sia il lato destro, sia quello sinistro). Si manifesta con un senso costrittivo localizzato nella regione occipitale o frontale. In alcuni casi, invece, il sintomo è diffuso a tutto il capo, dando origine al cosiddetto “cerchio” alla testa. Gli attacchi spesso iniziano in tarda mattinata o nel primo pomeriggio. La cefalea tensiva non pregiudica le normali attività quotidiane. Talvolta, il dolore è accompagnato da capogiri, rigidità della nuca e manifestazioni ansiose; è invece raramente associato a nausea, vomito, fastidio alla luce o al rumore.
L’emicrania è spesso monolaterale (interessa solo una metà del capo), coinvolgendo inizialmente la regione frontale sopra l’occhio, poi anche la fronte e la tempia. Si manifesta con attacchi ricorrenti che possono durare alcune ore o, nei casi più gravi, qualche giorno. Il dolore è intenso e di tipo pulsante, simile ad un martellamento che sembra far scoppiare la testa. Occasionalmente, l’attacco può essere preceduto e accompagnato da una serie di sintomi reversibili di tipo neurologico, che costituiscono la cosiddetta “aura”: abbagliamenti, flash scintillanti di forma geometrica (scotomi), oscuramento o annebbiamento del campo visivo e, in alcuni casi, difficoltà a esprimersi, formicolio e intorpidimento di un’estremità.
La cefalea a grappolo si presenta con attacchi unilaterali, molto dolorosi e ravvicinati (si verificano a intervalli di tempo piuttosto brevi). Il dolore, in questo caso, è di tipo trafittivo e lancinante, localizzato intorno all’occhio e allo zigomo, con possibile irradiazione a tempia, mandibola, naso o mento. In alcuni casi, tutto il lato del cranio viene colpito dal dolore. Tali episodi sono associati ad altri sintomi ben definiti: abbassamento della palpebra, lacrimazione, irritazione della congiuntiva e rossore al viso. Inoltre, può esservi associato uno stato di agitazione. A differenza dell’emicrania, non si accompagna quasi mai a nausea o vomito e, in particolare, non si associa mai all’aura.
Per quanto riguarda le cefalee secondarie, alcune caratteristiche del dolore alla testa dipendono dalla causa. Oltre al mal di testa, ad esempio, possono comparire sintomi come febbre e vomito (infezioni), rinorrea (sinusite), deficit neurologici (encefalite, tumore o altra lesione con effetto massa), sincope (emorragia subaracnoidea), irritazione della congiuntiva e altri disturbi visivi (glaucoma o ipertensione endocranica).