Negli Stati Uniti si parla della Cina come una minaccia al commercio mondiale. Si fa riferimento alla struttura comunista del governo e alle presunte mire espansionistiche.
Ma a giudicare da ciò che sta avvenendo, sembra essere una visione antica, viziata da pregiudiziali di natura ideologica.
A ben guardare, infatti, la Cina sta promuovendo una politica di cooperazione, investimenti, pace e sviluppo che, in questa fase storica, sembra essere vincente rispetto alle chiusure utilitariste e conflittuali che emergono in alcuni Paesi occidentali.
Per dare un’idea di quanto le politiche promosse dal grande Stato asiatico siano in contrasto con le tradizionali logiche colonialiste e neocolonialiste, basta vedere le donazioni effettuate nell’ultimo mese dal governo cinese per sostenere le popolazioni dei Paesi poveri: oltre mille tonnellate di grano donate al Libano per i cittadini vulnerabili e i profughi siriani; macchine da cucire a gruppi di donne in Tanzania; veicoli e tecnologie per lo sminamento dei terreni in Cambogia; attrezzature per un sistema di sicurezza nel Parlamento dello Sri Lanka; cento autobus nuovi al Mozambico.
Non si tratta di singoli gesti di generosità, ma di una vera e propria politica ispirata alla cultura del dono, intesa ad aiutare le persone più bisognose e favorire la sicurezza e la stabilità.
Il 2 luglio, a Beirut, il ministro degli Affari sociali Richard Kuyumjian ha firmato un accordo con l’ambasciatore cinese in Libano, Wang Kejian, per ricevere gratuitamente 1.067 tonnellate di grano che verrà distribuito alla popolazione libanese meno abbiente e ai rifugiati siriani presenti nel Paese.
L’ambasciatore cinese ha spiegato che la donazione mira a sostenere i rifugiati siriani e le loro comunità di accoglienza in Libano, Giordania, Siria e Yemen.
Wang ha inoltre assicurato che la Cina è impegnata a lavorare con la comunità internazionale per risolvere i conflitti regionali e, in particolare, per assicurare la stabilità nella regione Medio Orientale.
Il 26 giugno l’Ambasciata cinese in Tanzania ha donato 330 macchine da cucire a vari gruppi di donne e 370 dispositivi di assistenza alle persone con disabilità.
L’ambasciatore cinese in Tanzania, Wang Ke, ha spiegato che la donazione è parte del progetto “Rafiki Program” che ha lo scopo di aiutare le persone emarginate. Il diplomatico ha precisato che è intenzione della Cina rinnovare questa donazione con frequenza annuale.
Cento nuovi autobus sono stati donati dalla Cina al Mozambico per migliorare il trasporto pubblico in quel Paese dell’Africa sud-orientale.
Il presidente del Mozambico, Filipe Nyusi, durante la cerimonia di consegna a Maputo ha detto che “gli autobus che riceviamo sono un’offerta del governo cinese, sono sofisticati e resilienti, hanno un sistema automatico di motori e una serie di misure per rendere la vita più facile per i mozambicani”.
Il 25 giugno la Cina ha donato alla Cambogia rilevatori di mine, attrezzature ed equipaggiamenti per lo sminamento e per la protezione delle persone, oltre a furgoni e motociclette per facilitare il raggiungimento dei campi da sminare.
A tale proposito, è importante ricordare che la Cambogia è uno dei Paesi più colpiti dal flagello delle mine terrestri. Si stima che tra 4 e 6 milioni di mine ed altri esplosivi siano stati lasciati sul terreno nel corso dei tre decenni della guerra conclusasi nel 1998.
In seguito ai recenti attacchi terroristici avvenuti nell’isola, la Cina ha donato al Parlamento dello Sri Lanka, lo scorso 19 giugno, una serie di apparecchiature per garantire la sicurezza dei legislatori e del pubblico.
L’equipaggiamento di sicurezza, che vale 33 milioni di rupie dello Sri Lanka (pari a circa 187mila dollari) ed include tre modernissime macchine portatili a raggi X e cinque rivelatori di metallo, è stato consegnato al presidente del Parlamento Karu Jayasuriya dall’ambasciatore cinese nello Sri Lanka Cheng Xueyuan.
In un mondo in cui le controversie commerciali rischiano di accendere conflitti militari, quanto la Cina sta facendo è oggettivamente meritevole, perché favorisce la cooperazione e lo sviluppo come strumenti di consolidamento della pace.