Pubblichiamo la lettera che Marco Follini ha inviato a Claudio Cerasa, direttore del Foglio. Il giornale l’ha inserita ieri, 7 settembre, nell’apposita rubrica, unitamente alla risposta del direttore (anch’essa qui riprodotta).

Caro direttore, 

i giornali traboccano di azzardati paralleli storici secondo cui questo governo sarebbe “democristiano”. 

Mi permetto di obiettare. 

Non basta mediare, non basta barcamenarsi, non basta conciliare cose controverse, non basta parlare con toni sommessi, non basta evitare di picchiare i pugni sul tavolo, non bastano il diavolo e l’acqua santa, non basta neppure escludere i più truci e faziosi (o almeno uno di loro). 

La Dc fu una politica, non una tecnica. E la politica non si può mai ridurre solo al metodo. Vedere riproposta la storia democristiana sotto le mentite spoglie dell’ex avvocato del popolo è un modo di raccontare le cose che a me pare molto, molto fantasioso.

Risposta

Chi vede in questo governo un compromesso storico, descrive la nuova maggioranza come se fosse una reincarnazione della vecchia Dc. 

Chi vede in questo governo solo un compromesso tattico, più stoico che storico, descrive la nuova maggioranza come frutto non di un incrocio di culture compatibili ma come un incrocio dettato dallo stato di necessità.

I primi, vogliono che Pd e M5S diventino marito e moglie. I secondi, vogliono che Pd e M5S si facciano al massimo una scappatella. 

Noi stiamo con i secondi.