Sei tra i maggiori economisti tedeschi hanno presentano ieri un piano per prevenire la recessione che l’epidemia di nuovo coronavirus potrebbe causare in Germania, deviando dall’obbligo di bilancio in pareggio previsto dalla Costituzione.

Gli autori sono il direttore dell’Istituto per la ricerca economica di Monaco di Baviera (Ifo), Clemes Fuest, il direttore dell’Istituto per l’economia tedesca (Diw), Michael Huether, Jens Suedekum, docente dell’Università di Duesseldorf, Gabriel Felbermayr, direttore dell’Istituto per l’economia mondiale di Kiel (Ifw), Sebastian Dullien dell’Isituto per la macroeconomia e la ricerca sulla politica economica (Imk) e Peter Bofinger, già membro del Consiglio degli esperti per l’analisi degli sviluppi macroeconomici (Svr), organo consultivo del governo federale.

Nel loro piano, “in vista dell’imminente recessione” causata dal coronavirus, i sei economisti si dicono favorevoli all’abbandono del pareggio di bilancio, quello “zero nero” che in Germania è sancito dalla Costituzione. Attenersi a tale regola è, infatti, “urgentemente sconsigliato”. Si dovrebbe, invece, “deviare dalla zero nero, se necessario, al fine di porre rimedio agli effetti economici della crisi del coronavirus”. Il governo federale deve quindi impiegare il margine di manovra offerto dal “freno al debito”, ulteriore principio costituzionale secondo cui le entrate e le uscite devono, di norma, essere portate in pareggio senza ricorrere al prestito.

La Germania rischia, infatti, di trovarsi in gravi difficoltà, poiché il coronavirus potrebbe provocare al tempo stesso shock sia per la domanda sia per l’offerta. A tal riguardo, i sei economisti avvertono che “il picco delle perdite nella produzione deve ancora arrivare per l’economia tedesca” e potrebbe verificarsi “con tutta forza a metà marzo”.

La “massima priorità per tutte le misure della politica (economica)” deve, infatti, essere “garantire il funzionamento del sistema sanitario e delle cure mediche”. A tale scopo, sono ipotizzabili il richiamo in servizio del personale medico in pensione e la sospensione delle ferie per i dipendenti del settore sanitario. Alle aziende dovrebbe pi essere garantito un sostegno di liquidità, utilizzando gli aiuti della banca statale Istituto di credito per la ricostruzione (Kfw), che andrebbero aumentati.

Le imprese che stanno perdendo utili necessiterebbero poi di un sostegno alla solvibilità. I pagamenti delle imposte dovrebbero essere differiti, con sgravi fiscali per le tasse sul reddito e sulle imprese. Andrebbe ridotta anche l’Iva, in via provvisoria, mentre l’abolizione del contributo di solidarietà (Soli) andrebbe anticipata dall’inizio del 2021 a luglio prossimo. Infine, lo Stato dovrebbe essere pronta a intervenire nell’economia acquisendo partecipazioni nelle società in crisi in caso di fallimenti su vasta scala.