Premesso che non sono un esperto di calcio e che non potrei apprezzare i gesti sportivi come altri invece che lo seguono con passione e continuità, ma la morte di Diego Armando Maradona, colpisce anche chi non ha mai praticato quello sport.

Se n’è andato forse il genio più elevato che la storia del calcio ci abbia regalato. Una vita all’insegna delle massime altezze e dei gesti sublimi di un ragazzo nato nei quartieri più poveri dell’Argentina.

Ha deliziato tutti i suoi sostenitori, vestendo per diversi anni la maglia del Napoli. Le sue reti restano inavvicinabili opere d’arte. Ha fatto sognare la sua Nazione e ha celebrato la grandezza del Napoli nella seconda parte degli anni ottanta.

Vita, dopo i grandi successi, un po sregolata. Muore a 60 anni; 30 anni di successi mondiali e gli ultimi 30 anni all’insegna di parecchie difficoltà, difficoltà che non hanno mai, comunque, offuscato la sua inimitabile grandezza calcistica.

Ragazzo schietto, generoso, aperto, stracarico di passione, ci ha lasciato e, oggi, tutti piangono la sua prematura scomparsa. Anche uno come me che non ha mai frequentato il rettangolo di gioco. Ma il genio è genio e la bellezza è bellezza.

Mi unisco anche io al ringraziamento di un atleta che ha firmato diverse opere raccolte ormai, come impareggiabili regali, negli occhi dei suoi numerosissimi estimatori.