L’apertura di Zingaretti al M5S, con l’ingresso in giunta regionale, ha trovato nella Direzione del Pd Lazio l’opposizione di Base Riformista. Ospitiamo, a riguardo, il parere di Gregori.

Partiamo dalla domanda… cos’è un partito? Un luogo dove più aree di pensiero si uniscono e riconoscono l’una all’altra il diritto ad esprimere il proprio punto di vista sulle “questioni” che, di volta in volta, si presentano.
Questo è quanto il Partito Democratico sin dalla sua origine ha fatto e deve continuare a fare.

Nella fase che stiamo attraversando tante sono le incognite e tanti i punti su cui poter discutere: così il contributo di ciascuna delle aree di pensiero diviene ancora più importante per definire scelte condivise e che prendano in considerazione ogni aspetto delle vicende.
Per quanto riguarda la decisione dell’ingresso del Movimento 5 stelle nella giunta regionale della Regione Lazio questo pare proprio non essere accaduto, dato che la notizia è stata prima appresa dai giornali e poi, a decisione già presa, è stato concesso un confronto “postumo” nella direzione regionale del Partito.

L’attuale guida del Partito Democratico – Presidente della Regione Lazio – si voleva caratterizzare per lo spirito di collaborazione che sin dalle primarie del 2019 proponeva a tutte le componenti del partito. La vicenda e soprattutto l’accelerazione che riguarda l’allargamento dell’area di governo regionale del Lazio al Movimento 5 stelle, anche se da tempo si collaborava in consiglio, non sembra andare in quel senso e ha creato sorpresa in quelli che stavano e stanno cercando di fare del confronto e della pluralità il giusto metodo per ogni decisione e percorso.

Il nostro partito ha certamente bisogno di guardare con favore ad una estensione del proprio campo politico – che deve essere ampio – nel rispetto della vocazione maggioritaria dalla quale è nata nel 2008 la nostra comune casa democratica, tuttavia ha il dovere di non dimenticare quel metodo plurale nel prendere le decisioni che ci ha sempre contraddistinto. Perché proporre, dibattere, voler dare un contributo, non vuol dire tornare indietro ma fare tutti – insieme – un passo in avanti.