È quanto emerge da uno studio, recentemente pubblicato su Aging, dai ricercatori dell’Irccs Policlinico San Donato, dell’Università Vita-Salute San Raffaele e dell’Irccs Ospedale San Raffaele, che ha analizzato i correlati metabolici del cervello rispetto a diversi livelli di BMI, in un gruppo di 222 soggetti anziani.

I risultati, ottenuti tramite PET con fluoro deossi-glucosio, mostrano un legame, presente solo nei soggetti di sesso femminile, tra alto indice di massa corporea, alterato metabolismo cerebrale e connettività neurale, che indica un forte effetto di genere nel sovrappeso e nell’obesità in donne con età media di 74 anni. Oltre all’aumentato metabolismo della corteccia orbito frontale (prevalentemente nell’emisfero anteriore destro), sono stati riscontrati aumenti di connettività nella corteccia frontopolare e nell’insula destra. Mentre la prima è una regione chiave per la motivazione e il controllo delle funzioni complesse, come il comportamento orientato agli obiettivi, la seconda è associata ai processi di ricompensa legati al piacere di alimentarsi: si tratta di regioni del cervello coinvolte in maniera cruciale nella regolazione della cosiddetta “fame edonica”.