Lesioni cerebrali: esame del sangue può rivelarne la gravità

Nel liquido spinale c’è un biomarcatore che consente di diagnosticare con precisione le commozioni cerebrali e la loro gravità.
Secondo gli autori dello studio, pubblicato da Neurology, i livelli ematici di neurofilamento leggero (NfL), una proteina rilasciata dalla mielina delle cellule nervose lesionate, sono elevati tra gli atleti che hanno ricevuto molti colpi alla testa, moderati in coloro che hanno subito una singola commozione cerebrale e bassi nei controlli sani.

“Anche una lesione cerebrale traumatica lieve (mTBI) senza alcun segno visibile alla MRI può causare danni a lungo termine”, dice l’autore principale dello studio, Pashtun Shahim, del National Institutes of Health di Bethesda.

“Ciò che abbiamo osservato nel nostro studio è che il quantitativo di proteina del neurofilamento a catena leggera è molto più elevato vicino alla lesione e si riduce nel tempo”, continua Shahim. “Tuttavia, anche a cinque anni dalla lesione iniziale, i livelli nel sangue erano comunque aumentati rispetto a quelli nei controlli sani”.