Cara Politica,

Sento la necessità di rivolgermi personalmente a te. Non sarò alla tua altezza, ma nessuno lo è. Tu, che attraverso un lento processo iniziato con Pericle, hai stabilito che la democrazia fosse la forma più evoluta di governo. Tu, che grazie alla costruzione dell’unità europea ci hai garantito la pace, il progresso, la solidarietà e la prosperità del nostro continente.

Non sei un’astrazione, come molti suppongono, ma un’entità viva che si dipana e si interseca con la storia umana.

Siamo partiti insieme da lontano. Noi come popolo italiano e Tu amministratrice della “polis”.

Siamo via via cresciuti insieme e ci siamo trasformati a vicenda.

Negli ultimi anni i movimenti di opinione hanno cercato di sottrarti, sempre di più, a quell’astrazione in cui eri stata confinata.

E quindi ora che posso parlare direttamente con te, non ho più bisogno di rivolgermi ai partiti che vogliono rappresentarti nelle loro piccola visione sopraffatta da cupidigie interne.

Posso finalmente dirti, se me lo consenti, che ora più che mai è il momento di valorizzare l’uomo.

Bisogna sottrarsi alle schermaglie da ultima notizia, alle guerre intestine tra schieramenti e tornare a favorire l’armonia per amore del tuo fine ultimo.

Il bene della società.

Quel principio connaturato nell’uomo, che lo vede orientato alla ricerca del bene e della verità.

Bisogna rinnovare quella democrazia che negli ultimi anni, sotto le spinte sovraniste e qualunquiste, si è affievolita ed ha portato i partiti tradizionali ad inseguire delle chimere che non gli appartengono.

In politica, come tu ci hai sempre insegnato, le scorciatoie durano poco.

Difendere con grande forza ed energia il lavoro, la famiglia, la società, cioè tutte le componenti in cui l’uomo si realizza, non deve più essere un tabù.

Dovrai realizzare soluzioni nuove per un’era che ti ha visto, sempre più, subire passivamente l’accelerazione tecnologica e i cambiamenti sociali da essa derivati.

Il senso di appartenenza ad un gruppo sociale politico, che sino a qualche anno fa era forte, oggi si è affievolito.

L’uomo e l’armonia della società sembrano non rientrare più nelle tue priorità.

Bisogna superare la forma di conflittualità coessenziale alla società esistente in Kant.

Bisogna rispolverare Rosmini quando afferma che tendere verso il modello di una socialità armonica, non è del tutto impossibile, anche se il cammino è lungo.

Bisogna sempre di più, come sosteneva Popper, puntare su una società aperta, retta da istituzioni democratiche autocorreggibili, fondata sulla libertà, sul dialogo e sulla tolleranza.

La società non è più animata da coesione civica e solidarietà e le passioni ideali sono sostituite da egoismo sociale e da sfrenato individualismo, tutto proiettato su risultati di cortissimo respiro. È un quadro in cui manca una prospettiva di futuro, che deve essere ricostruita su valori positivi, capaci di generare fiducia.

Sovranismi e populismi, che oggi sembrano la soluzione a tutti mali, sono risposte alla paura, non ai problemi.

Nessuna soluzione, tanto meno quelle citate prima, è veramente costruttiva se non si fonda su un nuovo umanesimo.

Nessuna soluzione è efficace o può essere trovata senza l’uomo o peggio se pone l’uomo contro l’uomo.

Per questo c’è bisogno che Tu torni a svolgere un ruolo fondamentale per rigenerare la vita pubblica ed indirizzare l’economia sulla base di un nuovo modello di sviluppo inclusivo e solidale.